Questo articolo esamina il fenomeno della selettività geopolitica nel diritto internazionale, prendendo in analisi la risposta della comunità internazionale alla crisi in Palestina a seguito degli attacchi del 7 ottobre 2023. La ricerca si concentra sul divario tra principi giuridici formali—in particolare il diritto internazionale umanitario —e la loro applicazione pratica, che è spesso influenzata da interessi nazionali e dinamiche di potere. L'analisi identifica l'assenza di una definizione giuridica universale di "terrorismo" come una lacuna cruciale che permette di strumentalizzare politicamente tale etichetta . Attraverso l'esame di casi concreti—dalle operazioni militari israeliane a Gaza alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla , fino alle richieste di mandato d'arresto della Corte penale internazionale (Cpi) e al trattamento riservato a figure come il principe saudita Mohammed bin Salman—l'articolo dimostra un modello sistematico di doppi standard. Le conclusioni sottolineano che questa selettività, esemplificata dalla mancata esecuzione dei mandati della Cpi e dalla violazione degli obblighi di consegna degli aiuti umanitari , mina la credibilità e l'efficacia del sistema giuridico internazionale stesso. L'articolo avverte che sacrificare l'etica e il diritto sull'altare della stabilità geopolitica rischia di legittimare un sistema in cui la giustizia è un privilegio per pochi.
La selettività geopolitica del diritto internazionale
Marco Marsili
2025-01-01
Abstract
Questo articolo esamina il fenomeno della selettività geopolitica nel diritto internazionale, prendendo in analisi la risposta della comunità internazionale alla crisi in Palestina a seguito degli attacchi del 7 ottobre 2023. La ricerca si concentra sul divario tra principi giuridici formali—in particolare il diritto internazionale umanitario —e la loro applicazione pratica, che è spesso influenzata da interessi nazionali e dinamiche di potere. L'analisi identifica l'assenza di una definizione giuridica universale di "terrorismo" come una lacuna cruciale che permette di strumentalizzare politicamente tale etichetta . Attraverso l'esame di casi concreti—dalle operazioni militari israeliane a Gaza alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla , fino alle richieste di mandato d'arresto della Corte penale internazionale (Cpi) e al trattamento riservato a figure come il principe saudita Mohammed bin Salman—l'articolo dimostra un modello sistematico di doppi standard. Le conclusioni sottolineano che questa selettività, esemplificata dalla mancata esecuzione dei mandati della Cpi e dalla violazione degli obblighi di consegna degli aiuti umanitari , mina la credibilità e l'efficacia del sistema giuridico internazionale stesso. L'articolo avverte che sacrificare l'etica e il diritto sull'altare della stabilità geopolitica rischia di legittimare un sistema in cui la giustizia è un privilegio per pochi.| File | Dimensione | Formato | |
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