La storia del materialismo è, inevitabilmente, una storia scritta dai suoi avversari. Una storia di eretici e rivoluzionari, di scomunicati e clandestini, non può che seguire i contorni tracciati dalle denunce e dalle obiezioni dei suoi detrattori, siano essi «religieux, idéalistes ou spiritualistes» (p. 9). Non è dunque sorprendente che, di una tradizione storicamente costruitasi entro questi limiti, sia semplice restituire un'immagine riduttiva e monodimensionale. D'altro canto, il rischio di sacrificare una visione d'insieme per rendere conto del carattere multiforme del materialismo è altrettanto concreto: sembrerebbe che, per evitare di riferirci a un'essenza materialista-la stessa attaccata dai suoi nemici, dovremmo rinunciare a parlare di «eredi» e «successori». È presentando questa tensione che Pierre-François Moreau, nella sua Prefazione, introduce la sfida centrale che Charles T. Wolfe si propone di affrontare in Lire le matérialisme 2. Nei nove capitoli che compongono il lavoro-alcuni già apparsi in precedenza in altre forme, ma rimaneggiati per questa pubblicazione-la storia del materialismo è esplorata e messa in questione da una prospettiva «typologique et hybride» (p. 15). Se questa operazione risulta tipologica, è perché l'autore mette in atto una vera e propria tassonomia del materialismo, facendo luce sulla costitutiva eterogeneità delle correnti, delle filosofie e dei pensatori spesso accorpati in modo angusto sotto questa categoria. È tra i nodi di questa tassonomia, tuttavia, che emerge il carattere ibrido del libro. Il lavoro di rilettura di questa «tradizione discontinua» 3 , infatti, impegna Wolfe su più fronti: dall'esame di singoli autori e dei loro testi (è il caso del materialismo di Diderot, tra i protagonisti di molti degli scritti raccolti, ma anche di Spinoza, la cui figura accompagna gli argomenti dell'autore dalla Prefazione al capitolo conclusivo), a quello di intere dottrine e tradizioni filosofiche (il materialismo illuminista, quello cristiano e quello organicista); dalle proposte teoriche originali, al loro confronto con diverse teorie e approcci contemporanei. Ci sembra opportuno, qui, suddividere il percorso argomentativo dell'autore in tre momenti.

Recensione: Charles T. Wolfe, Lire le matérialisme

Omar Hraoui
2020-01-01

Abstract

La storia del materialismo è, inevitabilmente, una storia scritta dai suoi avversari. Una storia di eretici e rivoluzionari, di scomunicati e clandestini, non può che seguire i contorni tracciati dalle denunce e dalle obiezioni dei suoi detrattori, siano essi «religieux, idéalistes ou spiritualistes» (p. 9). Non è dunque sorprendente che, di una tradizione storicamente costruitasi entro questi limiti, sia semplice restituire un'immagine riduttiva e monodimensionale. D'altro canto, il rischio di sacrificare una visione d'insieme per rendere conto del carattere multiforme del materialismo è altrettanto concreto: sembrerebbe che, per evitare di riferirci a un'essenza materialista-la stessa attaccata dai suoi nemici, dovremmo rinunciare a parlare di «eredi» e «successori». È presentando questa tensione che Pierre-François Moreau, nella sua Prefazione, introduce la sfida centrale che Charles T. Wolfe si propone di affrontare in Lire le matérialisme 2. Nei nove capitoli che compongono il lavoro-alcuni già apparsi in precedenza in altre forme, ma rimaneggiati per questa pubblicazione-la storia del materialismo è esplorata e messa in questione da una prospettiva «typologique et hybride» (p. 15). Se questa operazione risulta tipologica, è perché l'autore mette in atto una vera e propria tassonomia del materialismo, facendo luce sulla costitutiva eterogeneità delle correnti, delle filosofie e dei pensatori spesso accorpati in modo angusto sotto questa categoria. È tra i nodi di questa tassonomia, tuttavia, che emerge il carattere ibrido del libro. Il lavoro di rilettura di questa «tradizione discontinua» 3 , infatti, impegna Wolfe su più fronti: dall'esame di singoli autori e dei loro testi (è il caso del materialismo di Diderot, tra i protagonisti di molti degli scritti raccolti, ma anche di Spinoza, la cui figura accompagna gli argomenti dell'autore dalla Prefazione al capitolo conclusivo), a quello di intere dottrine e tradizioni filosofiche (il materialismo illuminista, quello cristiano e quello organicista); dalle proposte teoriche originali, al loro confronto con diverse teorie e approcci contemporanei. Ci sembra opportuno, qui, suddividere il percorso argomentativo dell'autore in tre momenti.
2020
19
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Recensione_Charles_T_Wolfe_Lire_le_mater.pdf

non disponibili

Tipologia: Documento in Post-print
Licenza: Accesso chiuso-personale
Dimensione 188.87 kB
Formato Adobe PDF
188.87 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10278/5103655
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact