Il saggio esplora l’opera di videodanza The Cost of Living (2004) della compagnia DV8 Physical Theatre, diretta da Lloyd Newson che, attraverso il linguaggio cinematografico e coreografico e l’utilizzo di vari dispositivi della visione, fa eco al coevo cambio di paradigma scientifico promosso dall’OMS nella definizione e comprensione della disabilità. Il saggio analizza come l’opera promuova una riflessione sul ruolo dei regimi scopici e delle norme sociali e culturali nel condizionare la nostra percezione degli altri e le nostre relazioni, offrendo, nel contempo, una prospettiva critica sui modelli egemonici su cui si è basata una narrazione problematica della storia della danza e la relativa classificazione delle pratiche coreutiche sulla base del loro valore culturale e sociale. Con il suo sviluppo narrativo circolare, The Cost of Living conduce gli spettatori lungo un percorso che li invita a interrogarsi su come esercitare consapevolmente i loro sguardi sugli altri per immaginare società più inclusive. The essay explores the dance film The Cost of Living (2004) by the DV8 Physical Theatre company, directed by Lloyd Newson, which, through the cinematic and choreographic language and the use of various visual devices, echoes the contemporary scientific paradigm shift promoted by the WHO in the definition and understanding of disability. The essay analyzes how the work fosters reflection on the role of visual regimes and social and cultural norms in shaping our perception of others and our relationships. At the same time, it offers a critical perspective on the problematic hegemonic models that have historically influenced dance narratives and the classification of choreographic practices based on their cultural and social value. With its circular narrative development, The Cost of Living takes viewers on a journey that encourages them to consciously reflect on how they observe others, fostering the imagination of more inclusive societies.
Corpologie e coreografie. The Cost of Living (2004) di DV8 Physical Theatre
susanne franco
2024-01-01
Abstract
Il saggio esplora l’opera di videodanza The Cost of Living (2004) della compagnia DV8 Physical Theatre, diretta da Lloyd Newson che, attraverso il linguaggio cinematografico e coreografico e l’utilizzo di vari dispositivi della visione, fa eco al coevo cambio di paradigma scientifico promosso dall’OMS nella definizione e comprensione della disabilità. Il saggio analizza come l’opera promuova una riflessione sul ruolo dei regimi scopici e delle norme sociali e culturali nel condizionare la nostra percezione degli altri e le nostre relazioni, offrendo, nel contempo, una prospettiva critica sui modelli egemonici su cui si è basata una narrazione problematica della storia della danza e la relativa classificazione delle pratiche coreutiche sulla base del loro valore culturale e sociale. Con il suo sviluppo narrativo circolare, The Cost of Living conduce gli spettatori lungo un percorso che li invita a interrogarsi su come esercitare consapevolmente i loro sguardi sugli altri per immaginare società più inclusive. The essay explores the dance film The Cost of Living (2004) by the DV8 Physical Theatre company, directed by Lloyd Newson, which, through the cinematic and choreographic language and the use of various visual devices, echoes the contemporary scientific paradigm shift promoted by the WHO in the definition and understanding of disability. The essay analyzes how the work fosters reflection on the role of visual regimes and social and cultural norms in shaping our perception of others and our relationships. At the same time, it offers a critical perspective on the problematic hegemonic models that have historically influenced dance narratives and the classification of choreographic practices based on their cultural and social value. With its circular narrative development, The Cost of Living takes viewers on a journey that encourages them to consciously reflect on how they observe others, fostering the imagination of more inclusive societies.| File | Dimensione | Formato | |
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