Il Consiglio di Stato, attraverso la sentenza n. 7422/2024, torna a pronunciarsi sul tema della rilevanza delle sopravvenienze normative nel corso del procedimento, nell’anomala ipotesi di ritardo della pubblica amministrazione. Il giudice ribadisce la validità dell’applicazione del principio del tempus regit actum, in base a cui il provvedimento finale deve seguire la disciplina vigente al momento della sua adozione e non al tempo di presentazione dell’istanza, anche nel caso in cui il procedimento si concluda oltre i termini di legge. Avverso gli effetti negativi - la sottoposizione a norme più sfavorevoli - derivanti dall’inerzia dell’amministrazione, al privato è riconosciuta la possibilità di richiedere il risarcimento del danno da ritardo.
Jus superveniens e inerzia della pubblica amministrazione
Ilaria Costanzo
2025-01-01
Abstract
Il Consiglio di Stato, attraverso la sentenza n. 7422/2024, torna a pronunciarsi sul tema della rilevanza delle sopravvenienze normative nel corso del procedimento, nell’anomala ipotesi di ritardo della pubblica amministrazione. Il giudice ribadisce la validità dell’applicazione del principio del tempus regit actum, in base a cui il provvedimento finale deve seguire la disciplina vigente al momento della sua adozione e non al tempo di presentazione dell’istanza, anche nel caso in cui il procedimento si concluda oltre i termini di legge. Avverso gli effetti negativi - la sottoposizione a norme più sfavorevoli - derivanti dall’inerzia dell’amministrazione, al privato è riconosciuta la possibilità di richiedere il risarcimento del danno da ritardo.I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.