Si definisce arte madonnara quella particolare espressione della street art caratterizzata dalla realizzazione di temi sacri cristiani e dall’utilizzo di materiali effimeri, ovvero non destinati a durare nel tempo. Il più antico festival di arte madonnara al mondo è stato ideato cinquant’anni fa, nel 1973, a Grazie di Curtatone, e da allora questo piccolo borgo alle porte di Mantova è riconosciuto come la patria dei madonnari di tutto il mondo. Qui è anche presente un museo dedicato alla conservazione e valorizzazione di questa arte. Potrebbe sembrare una contraddizione in termini la “conservazione” di un’arte “effimera”, per sua stessa natura destinata a non durare. Gli artisti solitamente dipingono su un supporto di asfalto, bituminoso, granuloso e molto ruvido al tatto e utilizzano talvolta una preparazione a base di pigmento in polvere. Il disegno viene tracciato con delle sanguigne, dei carboncini o dei pastelli di colore bruno, dopodiché si procede alla stesura del colore. I madonnari utilizzano sia i pastelli in commercio sia i “gessetti” realizzati artigianalmente con una ricetta-base nella quale la cera d’api e la gomma vengono emulsionate e miscelate con i pigmenti in polvere, in modo da ottenere una vasta gamma cromatica. In passato nell’area gardesana venivano anche utilizzate delle terre colorate e dei sassi recuperati in situ. Questa “archeologia madonnara” è stata riproposta in anni più recenti dal Maestro madonnaro Mariano Bottoli. Le tecniche pittoriche dell’arte madonnara sono talvolta riproposte su altri supporti, quali le tavolette preparate con tecniche che simulano la terra battuta (supporto utilizzato dai madonnari prima dell’avvento del bitume), i pannelli in pasta di legno o le tende in fibra sintetica, in modo da potere conservare questi dipinti nel tempo. La proposta di contributo intende valutare le caratteristiche del colore dei madonnari da diversi punti di vista. A partire dalle vicende storiche legate alla nascita di questa arte all’utilizzo dei colori simbolici connessi con la tradizione figurativa sacra cristiana promossa dalla Chiesa; passando per l’esame delle tecniche artistiche e dei materiali utilizzati. In particolare, per la prima volta, si propone anche una caratterizzazione strutturale che metta a confronto i diversi tipi di pastelli e gessetti utilizzati dai madonnari, sia prodotti commerciali sia pastelli fabbricati dagli stessi artisti. In aggiunta è previsto un primo approccio allo studio dell’invecchiamento dei materiali pittorici, con prospettive utili alla conservazione dei manufatti e ad eventuali interventi di manutenzione e restauro.

Conservare l’effimero: il colore dei “Madonnari"

Paolo Bertelli;Giulio Pojana;
2023-01-01

Abstract

Si definisce arte madonnara quella particolare espressione della street art caratterizzata dalla realizzazione di temi sacri cristiani e dall’utilizzo di materiali effimeri, ovvero non destinati a durare nel tempo. Il più antico festival di arte madonnara al mondo è stato ideato cinquant’anni fa, nel 1973, a Grazie di Curtatone, e da allora questo piccolo borgo alle porte di Mantova è riconosciuto come la patria dei madonnari di tutto il mondo. Qui è anche presente un museo dedicato alla conservazione e valorizzazione di questa arte. Potrebbe sembrare una contraddizione in termini la “conservazione” di un’arte “effimera”, per sua stessa natura destinata a non durare. Gli artisti solitamente dipingono su un supporto di asfalto, bituminoso, granuloso e molto ruvido al tatto e utilizzano talvolta una preparazione a base di pigmento in polvere. Il disegno viene tracciato con delle sanguigne, dei carboncini o dei pastelli di colore bruno, dopodiché si procede alla stesura del colore. I madonnari utilizzano sia i pastelli in commercio sia i “gessetti” realizzati artigianalmente con una ricetta-base nella quale la cera d’api e la gomma vengono emulsionate e miscelate con i pigmenti in polvere, in modo da ottenere una vasta gamma cromatica. In passato nell’area gardesana venivano anche utilizzate delle terre colorate e dei sassi recuperati in situ. Questa “archeologia madonnara” è stata riproposta in anni più recenti dal Maestro madonnaro Mariano Bottoli. Le tecniche pittoriche dell’arte madonnara sono talvolta riproposte su altri supporti, quali le tavolette preparate con tecniche che simulano la terra battuta (supporto utilizzato dai madonnari prima dell’avvento del bitume), i pannelli in pasta di legno o le tende in fibra sintetica, in modo da potere conservare questi dipinti nel tempo. La proposta di contributo intende valutare le caratteristiche del colore dei madonnari da diversi punti di vista. A partire dalle vicende storiche legate alla nascita di questa arte all’utilizzo dei colori simbolici connessi con la tradizione figurativa sacra cristiana promossa dalla Chiesa; passando per l’esame delle tecniche artistiche e dei materiali utilizzati. In particolare, per la prima volta, si propone anche una caratterizzazione strutturale che metta a confronto i diversi tipi di pastelli e gessetti utilizzati dai madonnari, sia prodotti commerciali sia pastelli fabbricati dagli stessi artisti. In aggiunta è previsto un primo approccio allo studio dell’invecchiamento dei materiali pittorici, con prospettive utili alla conservazione dei manufatti e ad eventuali interventi di manutenzione e restauro.
2023
CdC2023 - COLOR CONFERENCE
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