Il riconoscimento della natura non lineare delle dinamiche delle organizzazioni complesse ci pone di fronte a quello che possiamo individuare come un punto di svolta epistemica. A guidarne l’evolversi dovrebbe essere quella particolare forma di consapevolezza la cui essenza è fondata su un rispetto profondo per la sapienza della natura e che Bateson definisce saggezza sistemica. Uno dei principi consolidati in natura su cui essa si fonda è che l’organismo possa accrescersi entri i limiti delle proprie possibilità, che come tale non è illimitata: siamo, infatti, come suggerisce Spinoza, esseri indefiniti, ma non infiniti. L’altro è che viviamo in un ambiente in costante cambiamento che ci richiede un continuo sforzo di equilibratura, la ricerca di un sempre nuovo punto di equilibrio. Ne consegue che, affinché un’organizzazione complessa riesca ad amministrare la propria potenza, è necessario che trovi un punto di equilibrio tra quel che si può e quel che si pretende o che si desidererebbe essere. Questo meccanismo, che a livello biologico viene chiamato omeostasi e che vale per tutti i viventi, si complessifica notevolmente in considerazione della particolare condizione umana, quando cioè la tutela dell’intervallo compatibile con il benessere dell’organizzazione non dipende più solamente da un gioco di equilibri tra parametri chimici, ma da una serie di fattori altri (che riguardano ad es. aspetti culturali e sociali) che concorrono alla definizione e alla continua ridefinizione del sé. Per gestire in maniera efficace - e non snaturante – questa necessaria riequilibrazione occorre poter disporre di un protocollo di reazione che espliciti le condizioni stesse delle decisioni a monte di un movimento, di una scelta e che assicuri sopravvivenza e benessere. A partire da queste premesse, si definirà cosa si intenda per saggezza sistemica. Si analizzeranno, poi, le forme di questa omeostasi nelle organizzazioni complesse. Si indagherà, infine, il ruolo della formazione nel favorire processi di scelta orientati alla mesòtes aristotelica, una medietà che alluda in senso metaforico a ciò che è appropriato.
Dal punto di svolta al punto di equilibrio. Formare alla medietà per il benessere organizzativo
Ines Giunta
2023-01-01
Abstract
Il riconoscimento della natura non lineare delle dinamiche delle organizzazioni complesse ci pone di fronte a quello che possiamo individuare come un punto di svolta epistemica. A guidarne l’evolversi dovrebbe essere quella particolare forma di consapevolezza la cui essenza è fondata su un rispetto profondo per la sapienza della natura e che Bateson definisce saggezza sistemica. Uno dei principi consolidati in natura su cui essa si fonda è che l’organismo possa accrescersi entri i limiti delle proprie possibilità, che come tale non è illimitata: siamo, infatti, come suggerisce Spinoza, esseri indefiniti, ma non infiniti. L’altro è che viviamo in un ambiente in costante cambiamento che ci richiede un continuo sforzo di equilibratura, la ricerca di un sempre nuovo punto di equilibrio. Ne consegue che, affinché un’organizzazione complessa riesca ad amministrare la propria potenza, è necessario che trovi un punto di equilibrio tra quel che si può e quel che si pretende o che si desidererebbe essere. Questo meccanismo, che a livello biologico viene chiamato omeostasi e che vale per tutti i viventi, si complessifica notevolmente in considerazione della particolare condizione umana, quando cioè la tutela dell’intervallo compatibile con il benessere dell’organizzazione non dipende più solamente da un gioco di equilibri tra parametri chimici, ma da una serie di fattori altri (che riguardano ad es. aspetti culturali e sociali) che concorrono alla definizione e alla continua ridefinizione del sé. Per gestire in maniera efficace - e non snaturante – questa necessaria riequilibrazione occorre poter disporre di un protocollo di reazione che espliciti le condizioni stesse delle decisioni a monte di un movimento, di una scelta e che assicuri sopravvivenza e benessere. A partire da queste premesse, si definirà cosa si intenda per saggezza sistemica. Si analizzeranno, poi, le forme di questa omeostasi nelle organizzazioni complesse. Si indagherà, infine, il ruolo della formazione nel favorire processi di scelta orientati alla mesòtes aristotelica, una medietà che alluda in senso metaforico a ciò che è appropriato.File | Dimensione | Formato | |
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