La domanda posta implicitamente dal tema della formazione nel tempo delle emergenze planetarie non ci esorta solo a ragionare su cosa essa debba vertere, banale semplificazione di una complessità irriducibile ad una serie di conoscenze scientifiche sulla sostenibilità: essa pone in campo un’altra questione, che riguarda prioritariamente a cosa debba prepararci come specie, che a sua volta suona come un richiamo alle nostre responsabilità – e a quelle dei docenti in particolare – circa la destinazione umana. E-ducere significa, infatti, prioritariamente – e in maniera antecedente a qualsiasi altra forma di consapevolezza – portare fuori dall’obnubilamento che deriva dalla perdita di senso in cui versa l’umanità e favorirne la presa di coscienza. È, dunque, solo chiarendo quale possa essere la risposta a questa domanda che può e deve derivare la scelta dello scopo e dei modi della formazione docente, anche, e forse soprattutto, in riferimento alle competenze formative di sostenibilità: quello di cui abbiamo bisogno è, in sintesi, una scienza con coscienza (Morin,1990), in grado di mostrarci la complessità intrinseca ai tanti fenomeni che attraversiamo e che ci attraversano e di favorire la riflessione circa le conseguenze sulle nostre vite. Si presenteranno, dunque, innanzitutto i limiti di un principio classico di spiegazione dei rischi che minacciano la nostra stessa sopravvivenza sulla Terra alla luce delle conoscenze relative al fenomeno noto come Effetto Seneca. Si procederà argomentando la necessità di pervenire ad una visione coerente dei diversi contesti di sostenibilità entro una meta-struttura più ampia. Si concluderà, infine, indicando quale debba essere il criterio-guida nel pensare una cornice formativa per i docenti coerente con tali premesse.

Discontinuità ed effetto Seneca: una necessaria cornice per la formazione dei docenti

I. Giunta
2022-01-01

Abstract

La domanda posta implicitamente dal tema della formazione nel tempo delle emergenze planetarie non ci esorta solo a ragionare su cosa essa debba vertere, banale semplificazione di una complessità irriducibile ad una serie di conoscenze scientifiche sulla sostenibilità: essa pone in campo un’altra questione, che riguarda prioritariamente a cosa debba prepararci come specie, che a sua volta suona come un richiamo alle nostre responsabilità – e a quelle dei docenti in particolare – circa la destinazione umana. E-ducere significa, infatti, prioritariamente – e in maniera antecedente a qualsiasi altra forma di consapevolezza – portare fuori dall’obnubilamento che deriva dalla perdita di senso in cui versa l’umanità e favorirne la presa di coscienza. È, dunque, solo chiarendo quale possa essere la risposta a questa domanda che può e deve derivare la scelta dello scopo e dei modi della formazione docente, anche, e forse soprattutto, in riferimento alle competenze formative di sostenibilità: quello di cui abbiamo bisogno è, in sintesi, una scienza con coscienza (Morin,1990), in grado di mostrarci la complessità intrinseca ai tanti fenomeni che attraversiamo e che ci attraversano e di favorire la riflessione circa le conseguenze sulle nostre vite. Si presenteranno, dunque, innanzitutto i limiti di un principio classico di spiegazione dei rischi che minacciano la nostra stessa sopravvivenza sulla Terra alla luce delle conoscenze relative al fenomeno noto come Effetto Seneca. Si procederà argomentando la necessità di pervenire ad una visione coerente dei diversi contesti di sostenibilità entro una meta-struttura più ampia. Si concluderà, infine, indicando quale debba essere il criterio-guida nel pensare una cornice formativa per i docenti coerente con tali premesse.
2022
La formazione degli insegnanti: problemi, prospettive e proposte per una scuola di qualità e aperta a tutti e tutte
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