Tre indici fanno una prova: sui rapporti testuali fra Erasmo e Speroni

Questo contributo ritorna sulla questione dei rapporti testuali tra Sperone Speroni ed Erasmo da Rotterdam a confrontando il Dialogo della retorica (1542) con il Ciceronianus sive de optimo genere dicendi (1528) e soffermandosi sulle analogie e le differenze. In particolare, dopo aver chiarito le ragioni sottese a questo confronto e le loro implicazioni (§ 1), si passa ad analizzare in dettaglio il resoconto del sofferto tirocinio letterario di Nosopono raccontato nel Ciceronianus e quello di Antonio Brocardo, protagonista del Dialogo della retorica, mettendo in luce l’importanza di un elemento comune ai due testi ovverosia i tre indici che i due personaggi allestiscono sulla base dei loro modelli (rispettivamente: Cicerone; Boccaccio e Petrarca). Nella conclusione si avanzano alcune considerazioni di carattere metodologico sulla natura degli indizi testuali presentati, allo scopo di stabilire se essi offrano una base solida per ulteriori approfondimenti sull’influsso di Erasmo nell’opera di Speroni.