Il contributo si propone di valorizzare un episodio rilevante ma totalmente dimenticato della ricezione contemporanea della «Commedia», focalizzato sulla geografia reale del poema dantesco – la geografia non dell’altro mondo ma del nostro mondo – e testimone dell’importanza di questa componente, della ricchezza dei suoi significati, della capacità di stimolare una riflessione complessa nel cuore della modernità. Le topografie del poema, circostanziate, riconoscibili, ricche di seduzioni paesaggistiche, sono riscoperte in chiave itineraria dal Romanticismo europeo, quando il culto di Dante sollecita una nuova attenzione ai percorsi dell’esule fra letteratura e biografia. Il viaggio in Italia diventa viaggio dantesco, sostanzialmente sovrapponibile alle tappe consolidate del Grand Tour, mentre nella cultura italiana la ricognizione dei territori del poema è funzionale alla costruzione della coscienza unitaria post-risorgimentale, nel segno di Dante custode dell’integrità geografica della patria-nazione. Sullo sfondo di questa tradizione culturale, la saldatura tra poema dantesco e paesaggio italico, odeporica e unificazione nazionale è significativamente riproposta in occasione della costruzione, fra il 1959 e il 1964, dell’Autostrada del Sole Milano-Napoli, la prima autostrada italiana a lunga percorrenza, l’opera pubblica di maggior rilievo dell’Italia post-bellica. In un contesto ancora fortemente rurale e a basso tasso di industrializzazione, dove la rete infrastrutturale, al netto delle distruzioni della guerra, è carente e rarefatta, l’Autosole appare uno strumento cruciale della modernizzazione nazionale e dell’avvicinamento fra il Nord e il Sud del Paese. Daniele Sterpos, alto dirigente della Società Autostrade S.p.A. costruttrice dell'opera, storico di formazione e pioniere dello studio diacronico della viabilità, in occasione del settimo centenario della nascita di Dante pubblica "Luoghi danteschi dalla Milano-Napoli” nel mensile «Autostrade» (VII, 5, 1965), organo promozionale della Società. Il saggio associa in modo originale la memoria di Dante all’infrastruttura, realizzata per tronconi consecutivi e inaugurata nell’ottobre dell’anno precedente, proponendo una sequenza di dodici topografie fra il Po e Montecassino, menzionate nella «Commedia» e connesse dal nuovo nastro viario. Ciascun luogo è presentato mediante l’accostamento delle terzine a scatti fotografici in bianco e nero dei paesaggi attraversati, ritratti dal punto di vista stradale, procedendo lungo l’Autosole da Nord a Sud nella scansione regolare delle tratte chilometriche. Secondo la prospettiva dell’autore, interprete del momento di massimo impulso della trasportistica su gomma, le geografie della «Commedia» diventano concreti percorsi entro il paesaggio italiano, arricchito dall’eredità dantesca, valorizzato quale bene culturale assoluto e senza tempo, finalmente unificato da una mobilità razionale e moderna, offerto alla fruizione del futuro nell’ottica di un’autentica rifondazione del Paese.
Percorrere le geografie della “Commedia” sulle strade dell’Italia (sempre più) Unita: Daniele Sterpos, “Luoghi danteschi dalla Milano-Napoli”, «Autostrade», VII, 5, 1965
Giovanna Corazza
In corso di stampa
Abstract
Il contributo si propone di valorizzare un episodio rilevante ma totalmente dimenticato della ricezione contemporanea della «Commedia», focalizzato sulla geografia reale del poema dantesco – la geografia non dell’altro mondo ma del nostro mondo – e testimone dell’importanza di questa componente, della ricchezza dei suoi significati, della capacità di stimolare una riflessione complessa nel cuore della modernità. Le topografie del poema, circostanziate, riconoscibili, ricche di seduzioni paesaggistiche, sono riscoperte in chiave itineraria dal Romanticismo europeo, quando il culto di Dante sollecita una nuova attenzione ai percorsi dell’esule fra letteratura e biografia. Il viaggio in Italia diventa viaggio dantesco, sostanzialmente sovrapponibile alle tappe consolidate del Grand Tour, mentre nella cultura italiana la ricognizione dei territori del poema è funzionale alla costruzione della coscienza unitaria post-risorgimentale, nel segno di Dante custode dell’integrità geografica della patria-nazione. Sullo sfondo di questa tradizione culturale, la saldatura tra poema dantesco e paesaggio italico, odeporica e unificazione nazionale è significativamente riproposta in occasione della costruzione, fra il 1959 e il 1964, dell’Autostrada del Sole Milano-Napoli, la prima autostrada italiana a lunga percorrenza, l’opera pubblica di maggior rilievo dell’Italia post-bellica. In un contesto ancora fortemente rurale e a basso tasso di industrializzazione, dove la rete infrastrutturale, al netto delle distruzioni della guerra, è carente e rarefatta, l’Autosole appare uno strumento cruciale della modernizzazione nazionale e dell’avvicinamento fra il Nord e il Sud del Paese. Daniele Sterpos, alto dirigente della Società Autostrade S.p.A. costruttrice dell'opera, storico di formazione e pioniere dello studio diacronico della viabilità, in occasione del settimo centenario della nascita di Dante pubblica "Luoghi danteschi dalla Milano-Napoli” nel mensile «Autostrade» (VII, 5, 1965), organo promozionale della Società. Il saggio associa in modo originale la memoria di Dante all’infrastruttura, realizzata per tronconi consecutivi e inaugurata nell’ottobre dell’anno precedente, proponendo una sequenza di dodici topografie fra il Po e Montecassino, menzionate nella «Commedia» e connesse dal nuovo nastro viario. Ciascun luogo è presentato mediante l’accostamento delle terzine a scatti fotografici in bianco e nero dei paesaggi attraversati, ritratti dal punto di vista stradale, procedendo lungo l’Autosole da Nord a Sud nella scansione regolare delle tratte chilometriche. Secondo la prospettiva dell’autore, interprete del momento di massimo impulso della trasportistica su gomma, le geografie della «Commedia» diventano concreti percorsi entro il paesaggio italiano, arricchito dall’eredità dantesca, valorizzato quale bene culturale assoluto e senza tempo, finalmente unificato da una mobilità razionale e moderna, offerto alla fruizione del futuro nell’ottica di un’autentica rifondazione del Paese.I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.