In the odeporic epistle known as Itinerarium breve de Ianua usque ad Ierusalem et Terra Sanctam Petrarch outlines a manifesto of the new humanistic, classicist, literary, and Italo-centered culture that he promotes, and at the same time he exploits his personal experience of the Tyrrhenian coasts from Genoa to the Neapolitan region. Examining the work’s strictly geographical content reveals an approach not only focused on the antiquarian aspects, but also attentive to precisely decoding the natural, anthropic, morphological, and economic components of the contemporary environmental mosaic. This article particularly aims to investigate the exemplary role played by the Italian topographies of the Comedy, and Petrarch’s desire to assimilate, transform, and authoritatively overcome Dante’s model in the specific and unprecedented field of geographical literature.

Nell’epistola odeporica nota come Itinerarium breve de Ianua usque ad Ierusalem et Terram Sanctam Petrarca traccia un manifesto della nuova cultura umanistica, classicista, letteraria e italocentrica di cui si propone banditore, e, nel contempo, mette a frutto il vissuto personale della costa tirrenica da Genova al Napoletano. L’esame del contenuto propriamente geografico dell’opera rivela un approccio non limitato alla dimensione antiquaria ma attento a decodificare le diverse componenti naturali e antropiche, morfologiche ed economiche del mosaico ambientale contemporaneo. Il contributo intende vagliare, in particolare, la funzione esemplare esercitata dalle topografie italiche della Commedia e la volontà di Petrarca di assimilare, trasformare e superare autorevolmente il precedente dantesco anche nel campo, specifico e inedito, della letteratura di tema geografico.

Geografia mediterranea nell’«Itinerarium» di Petrarca: presenze medievali e dantesche (seconda parte)

Giovanna Corazza
In corso di stampa

Abstract

Nell’epistola odeporica nota come Itinerarium breve de Ianua usque ad Ierusalem et Terram Sanctam Petrarca traccia un manifesto della nuova cultura umanistica, classicista, letteraria e italocentrica di cui si propone banditore, e, nel contempo, mette a frutto il vissuto personale della costa tirrenica da Genova al Napoletano. L’esame del contenuto propriamente geografico dell’opera rivela un approccio non limitato alla dimensione antiquaria ma attento a decodificare le diverse componenti naturali e antropiche, morfologiche ed economiche del mosaico ambientale contemporaneo. Il contributo intende vagliare, in particolare, la funzione esemplare esercitata dalle topografie italiche della Commedia e la volontà di Petrarca di assimilare, trasformare e superare autorevolmente il precedente dantesco anche nel campo, specifico e inedito, della letteratura di tema geografico.
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