Il paper individua nella impersonalità del pensiero e nella (conseguente) dispersione del soggetto, denunciate da Dewey già un secolo fa, le cause alle quali potere attribuire, tra le altre cose, quello smarrimento di senso visibile sottotraccia nella condizione distopica in cui versa l’uomo nella postmodernità. L’errore, se di errore si può parlare, è un errore logico: se la conoscenza della condizione umana e planetaria non ha prodotto il cambio di passo auspicato in direzione di una diversa, e maggiormente desiderabile, ‘destinazione’ è perché troppo a lungo siamo stati convinti che fosse sufficiente lavorare sui prodotti della mente piuttosto che intervenire sui processi. L’emergenza planetaria e umana introducono ora alla necessità, se non quando all’urgenza, di fare un salto logico e di interrogarsi sui principi generativi di quelle pratiche sociali coralmente riconosciute come disfunzionali: il che rilancia, attualizzandola, ove fosse necessario, la necessità di formare i giovani all’habitus mentale riflessivo in virtù del quale riuscire a trasformare l’azione sconsiderata in azione intelligente. Si procederà, pertanto, esplicitando cosa si intenda per condizione distopica. Si continuerà, poi, introducendo la necessità di ritornare a sostenere l’importanza del pensiero riflessivo in ordine alle esigenze educative identificate. Si avrà cura, infine, di declinare in direzione ecologica le attitudini che secondo Dewey è necessario coltivare per consentire lo sviluppo del pensiero riflessivo.
Utopia o distopia. L’importanza del pensiero riflessivo per l’azione ecologica
Ines Giunta
2021-01-01
Abstract
Il paper individua nella impersonalità del pensiero e nella (conseguente) dispersione del soggetto, denunciate da Dewey già un secolo fa, le cause alle quali potere attribuire, tra le altre cose, quello smarrimento di senso visibile sottotraccia nella condizione distopica in cui versa l’uomo nella postmodernità. L’errore, se di errore si può parlare, è un errore logico: se la conoscenza della condizione umana e planetaria non ha prodotto il cambio di passo auspicato in direzione di una diversa, e maggiormente desiderabile, ‘destinazione’ è perché troppo a lungo siamo stati convinti che fosse sufficiente lavorare sui prodotti della mente piuttosto che intervenire sui processi. L’emergenza planetaria e umana introducono ora alla necessità, se non quando all’urgenza, di fare un salto logico e di interrogarsi sui principi generativi di quelle pratiche sociali coralmente riconosciute come disfunzionali: il che rilancia, attualizzandola, ove fosse necessario, la necessità di formare i giovani all’habitus mentale riflessivo in virtù del quale riuscire a trasformare l’azione sconsiderata in azione intelligente. Si procederà, pertanto, esplicitando cosa si intenda per condizione distopica. Si continuerà, poi, introducendo la necessità di ritornare a sostenere l’importanza del pensiero riflessivo in ordine alle esigenze educative identificate. Si avrà cura, infine, di declinare in direzione ecologica le attitudini che secondo Dewey è necessario coltivare per consentire lo sviluppo del pensiero riflessivo.File | Dimensione | Formato | |
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