Il presente contributo si concentra su due inediti cinquecenteschi in volgare: un compendio di gnoseologia aristotelica e un commento filosofico a nove stanze di Claudio Tolomei (De la beltà che Dio larga possiede). Di questi testi, entrambi adespoti, vergati dalla stessa mano e trasmessi da un manoscritto conservato all’Archivio di Stato di Bologna (ASBo, MC, s. IV, 13/73), si offre un’edizione in Appendice. La ricostruzione che accompagna questo repêchage ambisce a gettare nuova luce sulle relazioni fra Siena e Bologna intorno alla metà del XVI secolo, approfondendo il ruolo del centro culturale felsineo nel promuovere un’operazione di sintesi fra neoplatonismo ficiniano e aristotelismo, con dichiarati intenti filogini.
Da Siena a Bologna: filosofia e filoginia in volgare in un codice del medio Cinquecento
Alessio Cotugno
2021-01-01
Abstract
Il presente contributo si concentra su due inediti cinquecenteschi in volgare: un compendio di gnoseologia aristotelica e un commento filosofico a nove stanze di Claudio Tolomei (De la beltà che Dio larga possiede). Di questi testi, entrambi adespoti, vergati dalla stessa mano e trasmessi da un manoscritto conservato all’Archivio di Stato di Bologna (ASBo, MC, s. IV, 13/73), si offre un’edizione in Appendice. La ricostruzione che accompagna questo repêchage ambisce a gettare nuova luce sulle relazioni fra Siena e Bologna intorno alla metà del XVI secolo, approfondendo il ruolo del centro culturale felsineo nel promuovere un’operazione di sintesi fra neoplatonismo ficiniano e aristotelismo, con dichiarati intenti filogini.File | Dimensione | Formato | |
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