Questo racconto breve ha l’incredibile pregio di fare emergere in tutta la loro complessità le identità queer portoricane, poiché rappresenta uno scontro di culture, terre, classi sociali, lingue e desideri che rendono impossibile ogni definizione unitaria. I protagonisti rappresentano due modi di essere portoricani: isola e continente, proletariato e borghesia, spagnolo e inglese. Eppure il loro incontro e l’unione tra i due – rappresentata dal fiume – è metafora di un desiderio di riunire questi frammenti in una nuova identità fluida, tenuta insieme dall’amore. L’autore ricorre allo spagnolo mescolandolo all’inglese: gli editori della versione originale decidono di non mettere lo spagnolo in corsivo perché “usare il corsivo rende una lingua ‘altro’ [...] la mette al margine. Beh, non è così per i Latinos bilingue, quindi […] la seconda lingua non ufficiale della nostra nazione merita un trattamento ugualitario” (Rice-González and Vázquez 2011: XIII). Tale scelta linguistica (che è anche artistica e politica) verrà rispettata dalla traduttrice. Le note della traduttrice saranno ridotte al minimo indispensabile per aiutare la comprensione, già resa relativamente accessibile dalla somiglianza di alcune parole spagnole al loro corrispettivo italiano.

Yermo

dora renna
2016-01-01

Abstract

Questo racconto breve ha l’incredibile pregio di fare emergere in tutta la loro complessità le identità queer portoricane, poiché rappresenta uno scontro di culture, terre, classi sociali, lingue e desideri che rendono impossibile ogni definizione unitaria. I protagonisti rappresentano due modi di essere portoricani: isola e continente, proletariato e borghesia, spagnolo e inglese. Eppure il loro incontro e l’unione tra i due – rappresentata dal fiume – è metafora di un desiderio di riunire questi frammenti in una nuova identità fluida, tenuta insieme dall’amore. L’autore ricorre allo spagnolo mescolandolo all’inglese: gli editori della versione originale decidono di non mettere lo spagnolo in corsivo perché “usare il corsivo rende una lingua ‘altro’ [...] la mette al margine. Beh, non è così per i Latinos bilingue, quindi […] la seconda lingua non ufficiale della nostra nazione merita un trattamento ugualitario” (Rice-González and Vázquez 2011: XIII). Tale scelta linguistica (che è anche artistica e politica) verrà rispettata dalla traduttrice. Le note della traduttrice saranno ridotte al minimo indispensabile per aiutare la comprensione, già resa relativamente accessibile dalla somiglianza di alcune parole spagnole al loro corrispettivo italiano.
2016
6
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