La pandemia mondiale da Covid-19 ha fortemente penalizzato gli adolescenti, stravolgendo le loro abitudini e limitandoli nelle interazioni sociali, tanto importanti in questa età dello sviluppo. Ancora più difficile è stata la condizione in cui i minori stranieri non accompagnati hanno affrontato questo periodo: in un Paese straniero, lontani dalle loro famiglie, spesso chiusi in comunità residenziali. Sono quindi sorte le domande: come hanno vissuto questo periodo? Sono riusciti a mantenere i contatti con la famiglia, gli amici e la scuola? I contatti mediati dalle tecnologie saranno stati sufficienti a preservarli dai vissuti di solitudine e depressione descritti nelle ricerche? Le risposte sono state ricavate mediante un questionario a cui hanno risposto i ragazzi che frequentavano il CPIA di Venezia. La maggior parte di loro ha dichiarato di aver cambiato le proprie abitudini in fatto di comunicazione con le principali figure di riferimento della propria vita: in particolare si sono dimostrate fragili le amicizie, stabili le connessioni familiari e la scuola ha rivelato le sue potenzialità come punto di riferimento. Si può dunque affermare che le tecnologie siano risultate essere uno strumento fondamentale per il mantenimento delle relazioni di questi ragazzi, nonostante eventuali situazioni di svantaggio economico.
Minori non accompagnati al tempo del covid-19: la tecnologia digitale rafforza o indebolisce le relazioni?
Coin Francesca;Banzato Monica
2021-01-01
Abstract
La pandemia mondiale da Covid-19 ha fortemente penalizzato gli adolescenti, stravolgendo le loro abitudini e limitandoli nelle interazioni sociali, tanto importanti in questa età dello sviluppo. Ancora più difficile è stata la condizione in cui i minori stranieri non accompagnati hanno affrontato questo periodo: in un Paese straniero, lontani dalle loro famiglie, spesso chiusi in comunità residenziali. Sono quindi sorte le domande: come hanno vissuto questo periodo? Sono riusciti a mantenere i contatti con la famiglia, gli amici e la scuola? I contatti mediati dalle tecnologie saranno stati sufficienti a preservarli dai vissuti di solitudine e depressione descritti nelle ricerche? Le risposte sono state ricavate mediante un questionario a cui hanno risposto i ragazzi che frequentavano il CPIA di Venezia. La maggior parte di loro ha dichiarato di aver cambiato le proprie abitudini in fatto di comunicazione con le principali figure di riferimento della propria vita: in particolare si sono dimostrate fragili le amicizie, stabili le connessioni familiari e la scuola ha rivelato le sue potenzialità come punto di riferimento. Si può dunque affermare che le tecnologie siano risultate essere uno strumento fondamentale per il mantenimento delle relazioni di questi ragazzi, nonostante eventuali situazioni di svantaggio economico.File | Dimensione | Formato | |
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