Il saggio analizza la novella di Arriguccio e monna Sismonda (Decameron VII 8), indagando sia la particolare ambientazione che la caratterizza, sia la dimensione retorica e letteraria che la informa. I paragrafi iniziali sono dedicati alla ricostruzione della situazione storica che fa da sfondo alla beffa coniugale, ovvero i matrimoni tra mercanti arricchiti e donne appartenenti alle famiglie magnatizie cittadine decadute (l’«ingentilire per moglie») che caratterizzano la ‘mobilità’ sociale trecentesca fiorentina. Ai meccanismi narrativi della beffa e ai modelli che possono aver ispirato Boccaccio è dedicata la parte centrale del saggio, nel tentativo di ripercorrere i possibili nessi tra la novella e la tradizione fabliolistica, oltre a indagare i rapporti intratestuali con altri racconti del Decameron (in particolare III 3, VII 8). L’analisi si concentra infine sulla complessa simbologia del filo e del velo, profondamente legata alla dimensione femminile (con un confronto con III 2).

Il saggio analizza la novella di Arriguccio e monna Sismonda (Decameron VII 8), indagando sia la particolare ambientazione che la caratterizza, sia la dimensione retorica e letteraria che la informa. I paragrafi iniziali sono dedicati alla ricostruzione della situazione storica che fa da sfondo alla beffa coniugale, ovvero i matrimoni tra mercanti arricchiti e donne appartenenti alle famiglie magnatizie cittadine decadute (l’«ingentilire per moglie») che caratterizzano la ‘mobilità’ sociale trecentesca fiorentina. Ai meccanismi narrativi della beffa e ai modelli che possono aver ispirato Boccaccio è dedicata la parte centrale del saggio, nel tentativo di ripercorrere i possibili nessi tra la novella e la tradizione fabliolistica, oltre a indagare i rapporti intratestuali con altri racconti del Decameron (in particolare III 3, VII 8). L’analisi si concentra infine sulla complessa simbologia del filo e del velo, profondamente legata alla dimensione femminile (con un confronto con III 2).

Il velo della finzione. La novella decameroniana di Arriguccio e monna Sismonda

elisa curti
2021-01-01

Abstract

Il saggio analizza la novella di Arriguccio e monna Sismonda (Decameron VII 8), indagando sia la particolare ambientazione che la caratterizza, sia la dimensione retorica e letteraria che la informa. I paragrafi iniziali sono dedicati alla ricostruzione della situazione storica che fa da sfondo alla beffa coniugale, ovvero i matrimoni tra mercanti arricchiti e donne appartenenti alle famiglie magnatizie cittadine decadute (l’«ingentilire per moglie») che caratterizzano la ‘mobilità’ sociale trecentesca fiorentina. Ai meccanismi narrativi della beffa e ai modelli che possono aver ispirato Boccaccio è dedicata la parte centrale del saggio, nel tentativo di ripercorrere i possibili nessi tra la novella e la tradizione fabliolistica, oltre a indagare i rapporti intratestuali con altri racconti del Decameron (in particolare III 3, VII 8). L’analisi si concentra infine sulla complessa simbologia del filo e del velo, profondamente legata alla dimensione femminile (con un confronto con III 2).
2021
198
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