La sentenza del Tribunale fa proprio l’orientamento della giurisprudenza di legittimità secondo il quale il rimedio applicabile agli atti posti in essere dall’accomandante in violazione del divieto di immistione non è la nullità dell’atto per violazione di norma imperativa, bensì l’inefficacia, in applicazione della disciplina generale della rappresentanza senza potere. Inoltre, la sentenza si pronuncia sul tema dell’applicabilità della disciplina usuraria agli interessi moratori e sulla questione relativa al rimedio applicabile ai contratti di fideiussione che contengano le clausole bancarie uniformi predisposte dall’A.B.I. in violazione delle norme sulla tutela della concorrenza.
Divieto di immistione dell’accomandante, ratifica per facta concludentia e altre questioni dibattute
Chiara Scapinello
2020-01-01
Abstract
La sentenza del Tribunale fa proprio l’orientamento della giurisprudenza di legittimità secondo il quale il rimedio applicabile agli atti posti in essere dall’accomandante in violazione del divieto di immistione non è la nullità dell’atto per violazione di norma imperativa, bensì l’inefficacia, in applicazione della disciplina generale della rappresentanza senza potere. Inoltre, la sentenza si pronuncia sul tema dell’applicabilità della disciplina usuraria agli interessi moratori e sulla questione relativa al rimedio applicabile ai contratti di fideiussione che contengano le clausole bancarie uniformi predisposte dall’A.B.I. in violazione delle norme sulla tutela della concorrenza.File | Dimensione | Formato | |
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