L’articolo esamina una linea di sviluppo nei tre romanzi scritti dall’autrice svedese Marjaneh Bakthiari tra il 2005 e il 2013. Le ricerche precedenti si sono concentrate soprattutto sull’opera di debutto, più occasionalmente sul secondo romanzo, al fine di indagare se e come essi partecipino al canone della letteratura svedese della migrazione, oppure se ne mettano in discussione i presupposti. Una lettura ravvicinata dei tre romanzi mostra un percorso dell’autrice da Malmö a Teheran, che include sia il coinvolgimento nelle questioni riguardanti la società svedese multietnica e multiculturale, sia il forte bisogno di tornare all’Iran per riconsiderare la sua storia recente. I romanzi dei Bakhtiari appartengono dunque al canone della letteratura svedese ma sanno ampliarlo attraverso una dimensione translinguistica, transculturale e transnazionale. Il processo è evidentemente connesso con la storia individuale e collettiva che appartiene a Bakhtiari; il suo uso della memoria e del dialogo intergenerazionale offre una convincente rappresentazione tanto della diaspora iraniana quanto dell’esistenza da post-migrante in Svezia.

La narrativa di Marjaneh Bakhtiari tra Malmö e Teheran: multiculturalità e memoria intergenerazionale

Massimo Ciaravolo
2017-01-01

Abstract

L’articolo esamina una linea di sviluppo nei tre romanzi scritti dall’autrice svedese Marjaneh Bakthiari tra il 2005 e il 2013. Le ricerche precedenti si sono concentrate soprattutto sull’opera di debutto, più occasionalmente sul secondo romanzo, al fine di indagare se e come essi partecipino al canone della letteratura svedese della migrazione, oppure se ne mettano in discussione i presupposti. Una lettura ravvicinata dei tre romanzi mostra un percorso dell’autrice da Malmö a Teheran, che include sia il coinvolgimento nelle questioni riguardanti la società svedese multietnica e multiculturale, sia il forte bisogno di tornare all’Iran per riconsiderare la sua storia recente. I romanzi dei Bakhtiari appartengono dunque al canone della letteratura svedese ma sanno ampliarlo attraverso una dimensione translinguistica, transculturale e transnazionale. Il processo è evidentemente connesso con la storia individuale e collettiva che appartiene a Bakhtiari; il suo uso della memoria e del dialogo intergenerazionale offre una convincente rappresentazione tanto della diaspora iraniana quanto dell’esistenza da post-migrante in Svezia.
2017
N.S. XXVII (2017), 1/2
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