La poesia di Ivan Aksenov: un futurismo alternativo?

Ivan Aksenov è un poeta poco noto al di fuori della cerchia di studiosi di avanguardia russa, eppure la sua produzione, riscoperta soprattutto negli ultimi anni, pone l'autore tra gli esponenti più originali del futurismo internazionale, poiché ha saputo acclimatare sapientemente elementi della poetica di autori francesi che hanno avuto poco seguito in Russia, come Henri Guilbeaux, Blaise Cendrars, Tristan Corbière e Lautréamont. In questo articolo si propone il commento dettagliato di due poesie di Aksenov (ca. 1916) che aiutano a illustrare gli elementi principali della sua scrittura: abbondanti ellissi sintattiche, utilizzo di figure retoriche urbane, legate al progresso tecnologico e all'ecfrasi di quadri cubisti, che concorrono a creare una descrizione distorta, straniata, di un'esperienza altrimenti banale, simile a un flusso di coscienza che riproduce il lavorio mentale dell'autore, con dettagli percepiti che si mescolano a frammenti di pensiero.