Lo studio di nuovi additivi e materiali che in aggiunta alle tradizionali malte da calci idrauliche le rendano intrinsecamente self-healing, cioè capaci di riparare (almeno parzialmente) un danno meccanico subito, è di grande interesse per il consolidamento di strutture storiche. L’auto-riparazione può avvenire sia a livello microscopico che macroscopico e viene avviata da una “fase mobile” che si rende disponibile a seguito di un danno meccanico. L’idea centrale consiste nel creare una malta con una parte della calce "protetta" da uno strato superficiale impermeabile, in grado di renderla inerte durante le fasi di presa e indurimento. Nel momento in cui il materiale subisce una sollecitazione esterna tale da generare l’innesco di una micro-lesione o lesione, lo strato protettivo dei granuli trattati dovrebbe subire una rottura che consentirà di innescare un altro step di presa e indurimento a carico del materiale reso "dormiente" dal trattamento. La ricucitura dei lembi fessurativi avverrà per idratazione. La ricerca preliminare che si sta compiendo nei nostri laboratori è relativa allo studio ed alla formazione di diverse tipologie di granuli "protetti" con differenti "shell". Recentemente sono stati osservati risultati interesanti da granuli trattati con NaHF2 in H2O. La presa della calce trattata è risultata trascurabile e il materilale risulta incoerente e appena agglomerato. Al contrario lo stesso materiale se sottoposto a stress meccanico medianrte macinatura ha mostrato una buona ripresa della presa e dell'indurimento: A livello microscopico mediante analisi EDX e XPS sono state evidenziate formazioni di CaF2 superficiale che possono spiegare il comportamento macroscopico del materiale.

Nuovi materiali self-healing per l'edilizia

DEMENEV, EVGENY;QUARTARONE, Giuseppe;RONCHIN, Lucio;SARTOR, FEDERICA;VAVASORI, Andrea
2015-01-01

Abstract

Lo studio di nuovi additivi e materiali che in aggiunta alle tradizionali malte da calci idrauliche le rendano intrinsecamente self-healing, cioè capaci di riparare (almeno parzialmente) un danno meccanico subito, è di grande interesse per il consolidamento di strutture storiche. L’auto-riparazione può avvenire sia a livello microscopico che macroscopico e viene avviata da una “fase mobile” che si rende disponibile a seguito di un danno meccanico. L’idea centrale consiste nel creare una malta con una parte della calce "protetta" da uno strato superficiale impermeabile, in grado di renderla inerte durante le fasi di presa e indurimento. Nel momento in cui il materiale subisce una sollecitazione esterna tale da generare l’innesco di una micro-lesione o lesione, lo strato protettivo dei granuli trattati dovrebbe subire una rottura che consentirà di innescare un altro step di presa e indurimento a carico del materiale reso "dormiente" dal trattamento. La ricucitura dei lembi fessurativi avverrà per idratazione. La ricerca preliminare che si sta compiendo nei nostri laboratori è relativa allo studio ed alla formazione di diverse tipologie di granuli "protetti" con differenti "shell". Recentemente sono stati osservati risultati interesanti da granuli trattati con NaHF2 in H2O. La presa della calce trattata è risultata trascurabile e il materilale risulta incoerente e appena agglomerato. Al contrario lo stesso materiale se sottoposto a stress meccanico medianrte macinatura ha mostrato una buona ripresa della presa e dell'indurimento: A livello microscopico mediante analisi EDX e XPS sono state evidenziate formazioni di CaF2 superficiale che possono spiegare il comportamento macroscopico del materiale.
2015
Molecules and Materials: Chemistry for Engineering
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