Cine, política y memoria en la Argentina (1983-2010)

La presente tesi si propone come obiettivo l’analisi comparata di un corpus cinematografico che permetta di stabilire le strategie discorsive nella costruzione della memoria nell’Argentina contemporanea. Il ripristino della democrazia, dopo l'ultima dittatura militare in Argentina (1976-1983) ha permesso di rendere noti molti casi che erano stati nascosti dal terrorismo di Stato e di rendere manifeste quelle voci di chi era stato in contatto con il lato oscuro della repressione. Durante i primi anni di questo secolo (ma anche nell'ultimo decennio del XX) in Argentina si è imposta una grande presenza della cinematografia che ha inteso volgere uno sguardo al passato per comprendere il presente. Questa produzione è caratterizzata dalle “politiche della memoria” con cui ogni governo ha costruito delle figure che sono diventate egemoniche. Nel primo capitolo si presenta un’introduzione sulla storia politico-sociale argentina a partire dal ritorno alla democrazia. Il secondo capitolo di questa tesi si propone di affrontare le rappresentazioni cinematografiche dei centri clandestini di detenzione, la quotidianità dei detenuti e il rapporto tra vittima e carnefice. Nel terzo capitolo, invece, viene analizzata la figura dei militanti politici, della trasmissione intergenerazionale dell’esperienza vissuta dai sopravvissuti e delle rappresentazioni dei desaparecidos. Infine, l’ultimo capitolo si occupa dell’esperienza dell’esilio, inteso sia come lontananza territoriale che come esilio interiore. Di fronte a una serie di esperienze sociali frammentarie e contraddittorie subite da un gran numero di individui, i vecchi modi di comprendere e indagare la realtà risultano insufficienti. Questa ricerca si propone pertanto di affrontare un’analisi sui legami e i limiti che convergono nel cinema, nella politica e nella memoria dell’Argentina post-dittatoriale.