La ricerca della tesi dottorale “Gestione dei beni culturali e del turismo nei centri storici” si è promossa l’indagine della gestione di questi oggetti all’insegna di un modello di governance partecipata tra pubblico e privato, secondo modelli improntati a principi di integrazione, sussidiarietà, sostenibilità. La prima parte della trattazione ha indagato le discipline che esercitano le principali funzioni di interesse pubblico con riferimento al centro storico nonché la qualificazione del centro storico che da esse emerge. I principali plessi normativi che si contendono la disciplina delle funzioni della conservazione e della trasformazione del centro storico sono il diritto dei beni culturali, il diritto del paesaggio e l’urbanistica. L’elaborato si rivolge poi all’indagine della funzione di gestione dei beni culturali e dei principali strumenti disposti nella normativa statale del codice dei beni culturali e del paesaggio e di altre normative nazionali, in particolare il codice dei contratti pubblici, ai fini della realizzazione delle attività di gestione dei beni culturali. L’analisi ha posto in luce una notevole diffusione di modelli di partenariato pubblico – pubblico e partenariato pubblico privato e la significativa applicazione del principio di cooperazione e collaborazione tra soggetti pubblici e soggetti privati. Attraverso le esperienze italiane di gestione dei beni comuni in contesti cittadini e locali si è poi posta in luce l’importanza di affermare un nuovo modello di gestione declinato sottoforma di co – gestione e co – amministrazione, fondate sulla partecipazione della comunità e della cittadinanza. In questo modo si ricapitola il quadro dei beni culturali e dei beni comuni urbani nell’ambito dei centri storici, evidenziando appunto che la forma della gestione preferibile sia quella di tipo partenariale e partecipata. Il centro storico forma poi oggetto di gestione e considerazione autonoma da parte della UNESCO World Heritage Convention. Si tratta di una fonte internazionale di tutela del patrimonio culturale e naturale di eccezionale valore che rende obbligatoria la redazione di piani di gestione per promuovere lo sviluppo sostenibile dei siti culturali e naturali. Tali piani di gestione rappresentano dei piani cornice o piani integrati capaci di considerare in modo globale tutte le politiche insistenti sul territorio, per elaborare un insieme di principi che informino tutte le politiche territoriali di settore. Quanto all’aspetto della gestione del turismo, la ricerca ha poi posto in luce le principali criticità che questa attività economica comporta per i centri storici, osservando anche il fenomeno specifico delle locazioni turistiche brevi. Di qui la necessità che il turismo sia gestito secondo il paradigma della sostenibilità rispetto alle capacità di carico e di rigenerazione delle risorse del territorio di riferimento. Un modello di gestione efficacie per il soddisfacimento di tale obiettivo è il modello di destination governance, che si afferma a livello locale e si serve, eventualmente, di un soggetto regista di natura mista pubblico – privata. Inoltre, il modello di destination governance, in analogia con il modello di gestione dei siti UNESCO, è improntato al metodo della pianificazione strategica. La finalità principale resta dunque quella di integrare e armonizzare la gestione del turismo con altre politiche di settore in un quadro di sviluppo sostenibile per il territorio di riferimento. La ricerca pone pertanto in luce, anche attraverso l’indicazione di casi ed esperienze pratiche, l’importanza di promuovere la pianificazione strategica territoriale per i centri storici, per poter coordinare le politiche di settore entro una visione condivisa da parte di tutti gli stakeholders e della comunità.

La gestione dei beni culturali e del turismo nei centri storici / Andreotti, Elisa. - (2022 May 09).

La gestione dei beni culturali e del turismo nei centri storici

Andreotti, Elisa
2022-05-09

Abstract

La ricerca della tesi dottorale “Gestione dei beni culturali e del turismo nei centri storici” si è promossa l’indagine della gestione di questi oggetti all’insegna di un modello di governance partecipata tra pubblico e privato, secondo modelli improntati a principi di integrazione, sussidiarietà, sostenibilità. La prima parte della trattazione ha indagato le discipline che esercitano le principali funzioni di interesse pubblico con riferimento al centro storico nonché la qualificazione del centro storico che da esse emerge. I principali plessi normativi che si contendono la disciplina delle funzioni della conservazione e della trasformazione del centro storico sono il diritto dei beni culturali, il diritto del paesaggio e l’urbanistica. L’elaborato si rivolge poi all’indagine della funzione di gestione dei beni culturali e dei principali strumenti disposti nella normativa statale del codice dei beni culturali e del paesaggio e di altre normative nazionali, in particolare il codice dei contratti pubblici, ai fini della realizzazione delle attività di gestione dei beni culturali. L’analisi ha posto in luce una notevole diffusione di modelli di partenariato pubblico – pubblico e partenariato pubblico privato e la significativa applicazione del principio di cooperazione e collaborazione tra soggetti pubblici e soggetti privati. Attraverso le esperienze italiane di gestione dei beni comuni in contesti cittadini e locali si è poi posta in luce l’importanza di affermare un nuovo modello di gestione declinato sottoforma di co – gestione e co – amministrazione, fondate sulla partecipazione della comunità e della cittadinanza. In questo modo si ricapitola il quadro dei beni culturali e dei beni comuni urbani nell’ambito dei centri storici, evidenziando appunto che la forma della gestione preferibile sia quella di tipo partenariale e partecipata. Il centro storico forma poi oggetto di gestione e considerazione autonoma da parte della UNESCO World Heritage Convention. Si tratta di una fonte internazionale di tutela del patrimonio culturale e naturale di eccezionale valore che rende obbligatoria la redazione di piani di gestione per promuovere lo sviluppo sostenibile dei siti culturali e naturali. Tali piani di gestione rappresentano dei piani cornice o piani integrati capaci di considerare in modo globale tutte le politiche insistenti sul territorio, per elaborare un insieme di principi che informino tutte le politiche territoriali di settore. Quanto all’aspetto della gestione del turismo, la ricerca ha poi posto in luce le principali criticità che questa attività economica comporta per i centri storici, osservando anche il fenomeno specifico delle locazioni turistiche brevi. Di qui la necessità che il turismo sia gestito secondo il paradigma della sostenibilità rispetto alle capacità di carico e di rigenerazione delle risorse del territorio di riferimento. Un modello di gestione efficacie per il soddisfacimento di tale obiettivo è il modello di destination governance, che si afferma a livello locale e si serve, eventualmente, di un soggetto regista di natura mista pubblico – privata. Inoltre, il modello di destination governance, in analogia con il modello di gestione dei siti UNESCO, è improntato al metodo della pianificazione strategica. La finalità principale resta dunque quella di integrare e armonizzare la gestione del turismo con altre politiche di settore in un quadro di sviluppo sostenibile per il territorio di riferimento. La ricerca pone pertanto in luce, anche attraverso l’indicazione di casi ed esperienze pratiche, l’importanza di promuovere la pianificazione strategica territoriale per i centri storici, per poter coordinare le politiche di settore entro una visione condivisa da parte di tutti gli stakeholders e della comunità.
9-mag-2022
34
Diritto, mercato e persona
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