Partendo dal dialogo tra un’artista e un’antropologa, questo articolo esplora le modalità attraverso cui alcuni artisti si stanno rapportando alla crisi ambientale, e indaga il modo in cui le loro pratiche e intuizioni estetiche possano informare il lavoro degli etnografi in contesti fortemente inquinati come la città di Taranto. Di particolare interesse è l’approccio con cui l’artista tarantina Isabella Mongelli è entrata in dialogo con la crisi ecologica della città pugliese attraverso una mobilitazione sensoriale utile a comprendere l’esperienza psicofisica del veleno e della tossicità industriale nella sua continua oscillazione tra visibilità e invisibilità. Ponendo attenzione alle pratiche artistiche che si distaccano da uno sguardo estetizzante delle catastrofi, l’articolo si propone di tracciare e riconfigurare il rapporto tra arte (come sfera autonoma) e politica (come azione diretta), mettendo in luce la rilevanza politica dell’esperienza sensoriale e degli stati emotivi nello studio antropologico della crisi ambientale.

Per un’antropologia estetica della crisi ecologica: Teatro, arti visive, e «crisi della presenza» nella città di Taranto Autori

pisapia
2022-01-01

Abstract

Partendo dal dialogo tra un’artista e un’antropologa, questo articolo esplora le modalità attraverso cui alcuni artisti si stanno rapportando alla crisi ambientale, e indaga il modo in cui le loro pratiche e intuizioni estetiche possano informare il lavoro degli etnografi in contesti fortemente inquinati come la città di Taranto. Di particolare interesse è l’approccio con cui l’artista tarantina Isabella Mongelli è entrata in dialogo con la crisi ecologica della città pugliese attraverso una mobilitazione sensoriale utile a comprendere l’esperienza psicofisica del veleno e della tossicità industriale nella sua continua oscillazione tra visibilità e invisibilità. Ponendo attenzione alle pratiche artistiche che si distaccano da uno sguardo estetizzante delle catastrofi, l’articolo si propone di tracciare e riconfigurare il rapporto tra arte (come sfera autonoma) e politica (come azione diretta), mettendo in luce la rilevanza politica dell’esperienza sensoriale e degli stati emotivi nello studio antropologico della crisi ambientale.
2022
9
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Pisapia_Jasmine_Per+un’antropologia+estetica+della+crisi+ecologica.pdf

accesso aperto

Tipologia: Versione dell'editore
Licenza: Accesso libero (no vincoli)
Dimensione 1.24 MB
Formato Adobe PDF
1.24 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10278/5103911
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact