Un'altra rilevante pronuncia della Corte in materia elettorale, tra orinetamenti già maturati, profili innovativi e "non detto"

This essaye analyzes Judgment No. 3 of 2025, in which the Court, by means of a declaration of unconstitutionality, recognized the right to sign electoral lists using a digital signature for the benefit of individuals with disabilities that prevent them from affixing a handwritten signature. The ruling raises a number of issues of interest in the field of electoral law, particularly regarding: the possibility of bringing declaratory actions to safeguard electoral rights; the legal framework governing the subscription of electoral lists; the recognition of the right to sign such lists as a subjective legal position deserving protection under the scope of active suffrage; and the reaffirmation of the distinction between the preparatory phase of the electoral process, characterized by publicity, and the subsequent phase of voting operations, which is governed by the principle of secrecy. In addition to consolidating certain interpretive approaches previously developed by the Court, the ruling introduces some innovative elements and, in its concluding section—where it declares the absorption of an additional ground of constitutional challenge—refrains from examining an issue that, if upheld, might have led to the extension of the right to digitally sign electoral lists to the electorate at large

La nota analizza la sentenza n. 3 del 2025 con la quale la Corte, attraverso una declaratoria di illegittimità costituzionale, ha riconosciuto la facoltà di sottoscrivere le liste elettorali con firma digitale a beneficio di coloro che si trovano in una situazione di disabilità tale da impedire loro l’apposizione della firma autografa. La pronuncia presenta una molteplicità di profili di interesse relativi alla materia elettorale, concernenti in particolare la possibilità di esperire l’azione di accertamento a tutela dei diritti elettorali; la disciplina della sottoscrizione delle liste elettorali; l’individuazione, quale situazione giuridica soggettiva meritevole di tutela sotto il profilo dell’elettorato attivo, del diritto di procedere alla sottoscrizione delle liste; la conferma della diversificazione della fase preparatoria del procedimento elettorale, caratterizzata dalla pubblicità, rispetto alla fase successiva relativa allo svolgimento delle operazioni di voto, contraddistinta da un regime di segretezza. La pronuncia in commento, oltre a consolidare alcuni orientamenti già sviluppati dalla Corte in epoca precedente, presenta alcuni profili innovativi e, nella parte conclusiva, laddove dichiara l’assorbimento dell’ulteriore motivo di censura sollevato, evita di affrontare l’esame di una questione che avrebbe potuto determinare, laddove accolta, l’estensione della facoltà di sottoscrizione digitale alla generalità degli elettori.