La libertà di manifestazione del pensiero è riconosciuta da tutte le moderne costituzioni democratiche, sancita dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, dalla Convenzione europea del 1950 e dal Patto internazionale di New York del 1966. La sua affermazione è il risultato di un percorso iniziato nella Grecia del V secolo a.C. (contrapposizione nomos e physis), passando per la Rivoluzione francese e il periodo napoleonico, fino alle democrazie parlamentari, che hanno consacrato la libertà di opinione e di stampa tra i diritti fondamentali. Pubblicato in una prima edizione da Mimesis nel 2011, il volume è stato ora rivisto e ampliato, intrecciando analisi storico-filosofica e riflessione critica sull’impatto delle tecnologie digitali. Vengono affrontate questioni cruciali come privacy, disinformazione, manipolazione cognitiva, moderazione dei contenuti e capitalismo della sorveglianza, mostrando come la libertà di pensiero si ridefinisca costantemente nell’ambiente digitale, tra rischi di censura, fake news e concentrazione del potere informativo. Con uno sguardo rivolto al futuro, l’opera propone strumenti e prospettive per una governance globale e sostenibile della libertà digitale, offrendo al lettore chiavi di lettura essenziali per comprendere e affrontare le trasformazioni della società interconnessa.

Libertà di pensiero nell’era digitale. Genesi ed evoluzione della libertà di pensiero dal V sec. a.C. ad oggi: sfide, rischi e prospettive future

marco marsili
Writing – Original Draft Preparation
2025-01-01

Abstract

La libertà di manifestazione del pensiero è riconosciuta da tutte le moderne costituzioni democratiche, sancita dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, dalla Convenzione europea del 1950 e dal Patto internazionale di New York del 1966. La sua affermazione è il risultato di un percorso iniziato nella Grecia del V secolo a.C. (contrapposizione nomos e physis), passando per la Rivoluzione francese e il periodo napoleonico, fino alle democrazie parlamentari, che hanno consacrato la libertà di opinione e di stampa tra i diritti fondamentali. Pubblicato in una prima edizione da Mimesis nel 2011, il volume è stato ora rivisto e ampliato, intrecciando analisi storico-filosofica e riflessione critica sull’impatto delle tecnologie digitali. Vengono affrontate questioni cruciali come privacy, disinformazione, manipolazione cognitiva, moderazione dei contenuti e capitalismo della sorveglianza, mostrando come la libertà di pensiero si ridefinisca costantemente nell’ambiente digitale, tra rischi di censura, fake news e concentrazione del potere informativo. Con uno sguardo rivolto al futuro, l’opera propone strumenti e prospettive per una governance globale e sostenibile della libertà digitale, offrendo al lettore chiavi di lettura essenziali per comprendere e affrontare le trasformazioni della società interconnessa.
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