Negli ultimi decenni il Terzo Settore italiano ha attraversato profondi cambiamenti, dando luogo a una duplice sfida: da un lato, una crisi “politica” legata ai valori fondativi del non profit; dall’altro, difficoltà nel raggiungere un’efficienza organizzativa adeguata a rispondere a bisogni sociali crescenti con risorse limitate. In questo contesto, le tecnologie digitali vengono spesso presentate come strumenti risolutivi. Tuttavia, il dibattito accademico e professionale tende a darne per scontata l’utilità, senza interrogarsi sulla loro natura sociale e sulle dinamiche della loro adozione effettiva. Il paper si inserisce in questo contesto con l’obiettivo di colmare questo gap conoscitivo, approfondendo l’adozione individuale di due tecnologie digitali all’interno degli Enti del Terzo Settore (ETS) veneti: le piattaforme di crowdfunding (PdC) e i sistemi di intelligenza artificiale (AI). La domanda di ricerca guida è: quali fattori ostacolano o favoriscono l’intenzione d’uso da parte degli operatori degli ETS di queste due tecnologie? Lo studio si basa sul modello teorico UTAUT (Unified Theory of Acceptance and Use of Technology) (Venkatesh, 2003), ampiamente utilizzato per analizzare l’adozione tecnologica in ambito organizzativo. Nel complesso, questo studio, pur limitandosi a un’azione esplorativa e limitata ad un’area geografica specifica, offre una base per lo sviluppo di programmi e strategie di transizione digitale più consapevoli e responsabili nel Terzo Settore, contribuendo a spostare l’attenzione dalla “tecnologia come soluzione” alle “tecnologie come prodotti sociali”, il cui uso è plasmato da percezioni, aspettative e contesto organizzativo.
Un approccio integrato per lo studio della diffusione di Intelligenza Artificiale e Piattaforme di Crowdfunding negli Enti del Terzo settore
Maurizio Busacca
;Giacomo Buzzao;Valentina Lovato;Marco Tubaro
2025-01-01
Abstract
Negli ultimi decenni il Terzo Settore italiano ha attraversato profondi cambiamenti, dando luogo a una duplice sfida: da un lato, una crisi “politica” legata ai valori fondativi del non profit; dall’altro, difficoltà nel raggiungere un’efficienza organizzativa adeguata a rispondere a bisogni sociali crescenti con risorse limitate. In questo contesto, le tecnologie digitali vengono spesso presentate come strumenti risolutivi. Tuttavia, il dibattito accademico e professionale tende a darne per scontata l’utilità, senza interrogarsi sulla loro natura sociale e sulle dinamiche della loro adozione effettiva. Il paper si inserisce in questo contesto con l’obiettivo di colmare questo gap conoscitivo, approfondendo l’adozione individuale di due tecnologie digitali all’interno degli Enti del Terzo Settore (ETS) veneti: le piattaforme di crowdfunding (PdC) e i sistemi di intelligenza artificiale (AI). La domanda di ricerca guida è: quali fattori ostacolano o favoriscono l’intenzione d’uso da parte degli operatori degli ETS di queste due tecnologie? Lo studio si basa sul modello teorico UTAUT (Unified Theory of Acceptance and Use of Technology) (Venkatesh, 2003), ampiamente utilizzato per analizzare l’adozione tecnologica in ambito organizzativo. Nel complesso, questo studio, pur limitandosi a un’azione esplorativa e limitata ad un’area geografica specifica, offre una base per lo sviluppo di programmi e strategie di transizione digitale più consapevoli e responsabili nel Terzo Settore, contribuendo a spostare l’attenzione dalla “tecnologia come soluzione” alle “tecnologie come prodotti sociali”, il cui uso è plasmato da percezioni, aspettative e contesto organizzativo.| File | Dimensione | Formato | |
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