Il presente contributo vuole considerare il sistema degli alpeggi della Val Rendena, un paesaggio rurale storico modellato dalle attività di pastorizia e allevamento; un taskscape (Ingold 1992) inserito da tempo nelle filiere produttive agroalimentari regionali, e interessato da un crescente turismo rurale. Malghe e pascoli sono parte di un consolidato immaginario territoriale fondato sulle vacche di razza Rendena, animale dalla triplice funzione produttiva: non solo carne e latticini – già inseriti in regimi di singolarità (Siniscalchi 2010) – ma forme di paesaggio. Infatti è solo grazie alla pastorizia – pensabile come una comunità di pratiche multispecifica (Krauß 2018) – che gli alpeggi d'alta montagna si conservano, paesaggi culturali che nell'ultimo decennio hanno subito le pressioni di una duplice “inumanità”: da un lato la presenza degli orsi, che in Val Rendena sono stati oggetto di reintroduzione e godono di tutela internazionale; dall'altro, il peso normativo-burocratico delle politiche pubbliche locali ed europee. Tanto i conflitti nell'assegnazione e nella gestione delle malghe, con il rischio dei “pascoli di carta” (Mencini 2021), quanto le predazioni dei grandi carnivori rimandano a frizioni tra differenti livelli politici e giuridici. La stessa “ruralità” degli alpeggi assume un segno diverso – come capacità produttiva o come tutela ambientale – a seconda che venga compresa all'interno delle PAC o della recente EU Nature restoration law.

Politiche pubbliche e frizioni sociali nel sistema degli alpeggi rendeneri

Nicola Martellozzo
2024-01-01

Abstract

Il presente contributo vuole considerare il sistema degli alpeggi della Val Rendena, un paesaggio rurale storico modellato dalle attività di pastorizia e allevamento; un taskscape (Ingold 1992) inserito da tempo nelle filiere produttive agroalimentari regionali, e interessato da un crescente turismo rurale. Malghe e pascoli sono parte di un consolidato immaginario territoriale fondato sulle vacche di razza Rendena, animale dalla triplice funzione produttiva: non solo carne e latticini – già inseriti in regimi di singolarità (Siniscalchi 2010) – ma forme di paesaggio. Infatti è solo grazie alla pastorizia – pensabile come una comunità di pratiche multispecifica (Krauß 2018) – che gli alpeggi d'alta montagna si conservano, paesaggi culturali che nell'ultimo decennio hanno subito le pressioni di una duplice “inumanità”: da un lato la presenza degli orsi, che in Val Rendena sono stati oggetto di reintroduzione e godono di tutela internazionale; dall'altro, il peso normativo-burocratico delle politiche pubbliche locali ed europee. Tanto i conflitti nell'assegnazione e nella gestione delle malghe, con il rischio dei “pascoli di carta” (Mencini 2021), quanto le predazioni dei grandi carnivori rimandano a frizioni tra differenti livelli politici e giuridici. La stessa “ruralità” degli alpeggi assume un segno diverso – come capacità produttiva o come tutela ambientale – a seconda che venga compresa all'interno delle PAC o della recente EU Nature restoration law.
2024
10
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