Il progetto di ricerca archeologica presso i resti dell’ex-Orto Botanico dell’Università degli Studi di Sassari si inserisce nel più ampio filone metodologico della Garden Archaeology, ambito di ricerca che prende avvio in ambito anglosassone alla fine degli anni ’60 e che porta avanti ricerche sui luoghi (spesso urbani) destinati all’orticoltura, a giardini, a parchi e alla realizzazione di ambienti o ecosistemi “artificiali” a gestione antropica. Lo studio archeologico dei giardini, infatti, consente di implementare conoscenze relative alle tecniche di coltivazione e irrigazione, la gestione degli spazi urbani e lo sviluppo del “verde” nelle società del passato. Lo studio realizzato a Sassari nel 2022 prende avvio dalla necessità di tutelare un contesto storico-archeologico fortemente a rischio, suddiviso tra proprietà private e terreno pubblico. La prima fase del progetto si è, quindi, concentrata sulla documentazione non invasiva del contesto evidenziando l’estensione dell’area interessata dall’orto botanico ancora presente e potenziali sopravvivenze delle strutture originali.

Un progetto di Garden Archaeology a Sassari: il caso dell’ex-Orto Botanico e del Carmine extra muros

MAGNINI L.;GRIGGIO E.;
2024-01-01

Abstract

Il progetto di ricerca archeologica presso i resti dell’ex-Orto Botanico dell’Università degli Studi di Sassari si inserisce nel più ampio filone metodologico della Garden Archaeology, ambito di ricerca che prende avvio in ambito anglosassone alla fine degli anni ’60 e che porta avanti ricerche sui luoghi (spesso urbani) destinati all’orticoltura, a giardini, a parchi e alla realizzazione di ambienti o ecosistemi “artificiali” a gestione antropica. Lo studio archeologico dei giardini, infatti, consente di implementare conoscenze relative alle tecniche di coltivazione e irrigazione, la gestione degli spazi urbani e lo sviluppo del “verde” nelle società del passato. Lo studio realizzato a Sassari nel 2022 prende avvio dalla necessità di tutelare un contesto storico-archeologico fortemente a rischio, suddiviso tra proprietà private e terreno pubblico. La prima fase del progetto si è, quindi, concentrata sulla documentazione non invasiva del contesto evidenziando l’estensione dell’area interessata dall’orto botanico ancora presente e potenziali sopravvivenze delle strutture originali.
2024
27
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