Si è chiusa quest’estate la prima sperimentazione del contributo di accesso alla città di Venezia tra polemiche e discussioni sui media di mezzo mondo. Presentato dalla Giunta come un provvedimento volto a mitigare l’impatto del turismo giornaliero, alla luce dei dati ricavati dai primi 29 giorni di sperimentazione, la misura non ha determinato una riduzione della pressione turistica. Le numerose voci critiche che si sono levate in questi mesi hanno piuttosto evidenziato diverse problematicità relative alla misura adottata. In particolare è stato osservato come quest’ultima: 1) sembrasse finalizzata più a capitalizzare ulteriormente i flussi in entrata piuttosto che a ridurli; 2) non prevedesse un limite agli accessi, puntando unicamente a un disincentivo economico di dubbia efficacia; 3) sancisse, simbolicamente e materialmente, la natura eminentemente turistica e museale della città, delineando politiche di gestione turistica più affini a quelle dei parchi tematici che a quelle delle città; 4) non affrontasse i più stringenti problemi causati dalla turistificazione, primo tra tutti quello della competizione tra popolazione residente e turisti nell’uso dello stock abitativo.

Conto alla rovescia: posti letto e residenti in una città a breve termine

Remi Wacogne;Giacomo Maria Salerno
2024-01-01

Abstract

Si è chiusa quest’estate la prima sperimentazione del contributo di accesso alla città di Venezia tra polemiche e discussioni sui media di mezzo mondo. Presentato dalla Giunta come un provvedimento volto a mitigare l’impatto del turismo giornaliero, alla luce dei dati ricavati dai primi 29 giorni di sperimentazione, la misura non ha determinato una riduzione della pressione turistica. Le numerose voci critiche che si sono levate in questi mesi hanno piuttosto evidenziato diverse problematicità relative alla misura adottata. In particolare è stato osservato come quest’ultima: 1) sembrasse finalizzata più a capitalizzare ulteriormente i flussi in entrata piuttosto che a ridurli; 2) non prevedesse un limite agli accessi, puntando unicamente a un disincentivo economico di dubbia efficacia; 3) sancisse, simbolicamente e materialmente, la natura eminentemente turistica e museale della città, delineando politiche di gestione turistica più affini a quelle dei parchi tematici che a quelle delle città; 4) non affrontasse i più stringenti problemi causati dalla turistificazione, primo tra tutti quello della competizione tra popolazione residente e turisti nell’uso dello stock abitativo.
2024
53
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