Il paesaggio come mito. Ascoltare i luoghi, vedere le storie

Myths are landscapes of words, while landscapes are myths without words. So if poets listen to the silent language of nature, why not see in the landscape the story of forms that the place offers to the senses and to the gaze of the architect as a poet and experimenter of space? If architecture is, before anything else, not just mere technique, but a corporeal experience of space that allows the design of the work as a restitution of forms to the place that preserves them, then every landscape, beyond the abstract space of its cartography, is authentic mythography, or the symbolic infrastructure that lies behind all the meanings that revolve around a territory.

I miti sono paesaggi di parole, mentre i paesaggi sono miti senza parole. Ecco che se i poeti si mettono in ascolto della lingua silenziosa della natura, perché non scorgere nel paesaggio il racconto di forme che il luogo offre ai sensi e allo sguardo dell’architetto come poeta e sperimentatore dello spazio? Se l’architettura è, prima di ogni altra cosa, non soltanto mera tecnica, bensì esperienza corporea dello spazio che consente il progetto dell’opera come restituzione delle forme al luogo che le custodisce, ecco che ogni paesaggio, al di là dello spazio astrattivo della sua cartografia, è autentica mitografia, ovvero l’infrastruttura simbolica che sta dietro a tutti i significati che vertono su di un territorio.