A Ghosteen dances in my head Note ontologiche su interrelazione poetica e musicale

L’articolo analizza Ghosteen (2019) di Nick Cave come caso esemplare di interrelazione tra dimensione poetica e musicale, interpretata alla luce di una prospettiva estetica e ontologica di matrice letteraria. Muovendo dal pensiero di Jean-Luc Nancy e dalle riflessioni novecentiste di Massimo Bontempelli sul rapporto tra atto poetico e identità autoriale, il saggio indaga la composizione dell’album come luogo performativo in cui la parola poetica si manifesta nella sua tensione tra voce, corpo e moralità estetica. Tale cornice è poi posta in dialogo con la tradizione letteraria italiana, in particolare con le poetiche di Amelia Rosselli e di Bontempelli, per mettere in luce la continuità tra la concezione italiana del “farsi voce” della parola e le più recenti forme di sincretismo sonoro-poetico. L’analisi di Ghosteen diventa così il punto di partenza per una riflessione teorica più ampia sul ruolo dell’atto poetico come evento identitario e relazionale nella contemporaneità, in linea con la ricerca estetica e ontologica della poesia italiana del Novecento e oltre.