Il contributo si sofferma sull’amministrazione della giustizia degli scolari nello Studio di Padova durante l’ultima fase della Repubblica di Venezia. Rilevante problema di ordine pubblico, ancora nel secondo Settecento l’indisciplina studentesca continuò a essere oggetto di processi criminali e di provvedimenti disciplinari, alimentando lo stereotipo degli scolari violenti e delle città universitarie come luoghi di frequenti disordini. A tale complessità culturale e giurisdizionale, il presente contributo si propone di guardare a partire da alcuni processi contro scolari celebrati nella cancelleria pretoria padovana sotto i reggimenti dei capitani Giacomo Nani e Alvise Mocenigo (1780-1783). La lettura delle fonti qui presentate, pur limitate cronologicamente, permetterà di tracciare un percorso che attraversa, in primo luogo, i rapporti tra la giustizia centrale del Consiglio di Dieci e la locale giustizia ordinaria; in secondo luogo, gli equilibri tra le ragioni della sanzione penale e quelle della giurisdizione speciale riconosciuta agli studenti, di competenza della magistratura dei Riformatori dello Studio; in terzo luogo, le diverse tipologie di indisciplina affrontate dalla giustizia degli studenti: «di gruppo» e individuale.

La giurisdizione degli scolari padovani tra giustizia ordinaria e Riformatori dello Studio nel secondo Settecento

Tommaso Scaramella
2022-01-01

Abstract

Il contributo si sofferma sull’amministrazione della giustizia degli scolari nello Studio di Padova durante l’ultima fase della Repubblica di Venezia. Rilevante problema di ordine pubblico, ancora nel secondo Settecento l’indisciplina studentesca continuò a essere oggetto di processi criminali e di provvedimenti disciplinari, alimentando lo stereotipo degli scolari violenti e delle città universitarie come luoghi di frequenti disordini. A tale complessità culturale e giurisdizionale, il presente contributo si propone di guardare a partire da alcuni processi contro scolari celebrati nella cancelleria pretoria padovana sotto i reggimenti dei capitani Giacomo Nani e Alvise Mocenigo (1780-1783). La lettura delle fonti qui presentate, pur limitate cronologicamente, permetterà di tracciare un percorso che attraversa, in primo luogo, i rapporti tra la giustizia centrale del Consiglio di Dieci e la locale giustizia ordinaria; in secondo luogo, gli equilibri tra le ragioni della sanzione penale e quelle della giurisdizione speciale riconosciuta agli studenti, di competenza della magistratura dei Riformatori dello Studio; in terzo luogo, le diverse tipologie di indisciplina affrontate dalla giustizia degli studenti: «di gruppo» e individuale.
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