La ricerca sull’origine e sull’evoluzione dei segni in Italia è ancora molto giovane per raccogliere dati ampiamente condivisi ma soprattutto abbiamo poche testimonianze del passato. I primi filmati risalgono agli anni ‘50-’60 ed è ancora troppo poco per studiarne una reale evoluzione. Tuttavia Radutzky (1990, 2000) ha cercato di delineare un profilo storico dello sviluppo dei segni in LIS e, partendo dagli studi realizzati in proposito sull’American Sign Language (ASL), ha individuato anche per la LIS alcuni processi fonologici coinvolti nell’evoluzione della lingua. Ella ha analizzato due tipi di fonti: la prima costituita dai testi sui metodi d’insegnamento ai sordi che riportano disegni e descrizioni dei segni del XIX secolo, la seconda costituita da testimonianze dei segnanti più anziani. Bisogna premettere che la LIS, proprio perché non ha una forma scritta, subisce dei cambiamenti molto rapidi, perciò non solo i segni si modificano, ma nuovi segni si sostituiscono o si aggiungono ai vecchi perché dimenticati o perché iconicamente non più attinenti alla realtà visiva alla quale si riferiscono. È proprio quest’aspetto fortemente iconico a caratterizzare la creazione dei segni nuovi della LIS. Questo fenomeno è stato osservato da Celo (1997) e successivamente ripreso da Girardi (2000). Sono stati individuati una serie di elementi che danno origine ai segni attuali ma che potrebbero valere anche per i segni del passato. Lo scopo di quest’articolo è non solo mettere insieme in maniera organica gli studi realizzati in proposito, ma anche cercare di fornire delle chiavi di lettura critiche al fine di stimolare la ricerca in questo settore. Nel primo paragrafo riprenderò i principi tassonomici di Celo sulla nascita dei segni approfondendone alcuni aspetti. Nel paragrafo successivo illustrerò la loro evoluzione alla luce degli studi compiuti da Radutzky sull’evoluzione dei segni.

Nascita ed evoluzione dei segni della LIS

Carmela Bertone
2005-01-01

Abstract

La ricerca sull’origine e sull’evoluzione dei segni in Italia è ancora molto giovane per raccogliere dati ampiamente condivisi ma soprattutto abbiamo poche testimonianze del passato. I primi filmati risalgono agli anni ‘50-’60 ed è ancora troppo poco per studiarne una reale evoluzione. Tuttavia Radutzky (1990, 2000) ha cercato di delineare un profilo storico dello sviluppo dei segni in LIS e, partendo dagli studi realizzati in proposito sull’American Sign Language (ASL), ha individuato anche per la LIS alcuni processi fonologici coinvolti nell’evoluzione della lingua. Ella ha analizzato due tipi di fonti: la prima costituita dai testi sui metodi d’insegnamento ai sordi che riportano disegni e descrizioni dei segni del XIX secolo, la seconda costituita da testimonianze dei segnanti più anziani. Bisogna premettere che la LIS, proprio perché non ha una forma scritta, subisce dei cambiamenti molto rapidi, perciò non solo i segni si modificano, ma nuovi segni si sostituiscono o si aggiungono ai vecchi perché dimenticati o perché iconicamente non più attinenti alla realtà visiva alla quale si riferiscono. È proprio quest’aspetto fortemente iconico a caratterizzare la creazione dei segni nuovi della LIS. Questo fenomeno è stato osservato da Celo (1997) e successivamente ripreso da Girardi (2000). Sono stati individuati una serie di elementi che danno origine ai segni attuali ma che potrebbero valere anche per i segni del passato. Lo scopo di quest’articolo è non solo mettere insieme in maniera organica gli studi realizzati in proposito, ma anche cercare di fornire delle chiavi di lettura critiche al fine di stimolare la ricerca in questo settore. Nel primo paragrafo riprenderò i principi tassonomici di Celo sulla nascita dei segni approfondendone alcuni aspetti. Nel paragrafo successivo illustrerò la loro evoluzione alla luce degli studi compiuti da Radutzky sull’evoluzione dei segni.
2005
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