Dieci anni dopo la fine del Concilio di Trento, una violenta ondata di peste colpì i territori di Milano e di Venezia. Strategie molto diverse hanno caratterizzato la rappresentazione del terribile spettacolo pestilenziale nei due contesti: a Milano, agli occhi del Vescovo Carlo Borromeo, la peste apparve infatti un’ottima opportunità per realizzare il suo progetto di restaurazione politica e morale della sua città, mentre a Venezia il tema dell’epidemia si intrecciò con le nuove istanze di ricostruzione del mito veneziano. Proponendo un confronto tra i due contesti, l’articolo esplora le fascinose caratteristiche della descrizione della peste veneta alla fine del sedicesimo secolo.
Une horreur désirable : fonctions du locus horridus dans les descriptions de la peste vénitienne du XVIe siècle
Edoardo Zorzan
2024-01-01
Abstract
Dieci anni dopo la fine del Concilio di Trento, una violenta ondata di peste colpì i territori di Milano e di Venezia. Strategie molto diverse hanno caratterizzato la rappresentazione del terribile spettacolo pestilenziale nei due contesti: a Milano, agli occhi del Vescovo Carlo Borromeo, la peste apparve infatti un’ottima opportunità per realizzare il suo progetto di restaurazione politica e morale della sua città, mentre a Venezia il tema dell’epidemia si intrecciò con le nuove istanze di ricostruzione del mito veneziano. Proponendo un confronto tra i due contesti, l’articolo esplora le fascinose caratteristiche della descrizione della peste veneta alla fine del sedicesimo secolo.I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.