Artefici del proprio futuro? La voce degli studenti secondari nella ricerca sullo sviluppo delle Lifecomp

As part of the School-University Transition Orientation Activities (PCTO), the Ca’ Foscari University of Venice has launched a training and research project on “LifeComp and new learning techniques for life design”, with the participation of 125 high school students. The aim was to make students aware of the pervasiveness of LifeComp, their integration with disciplinary skills and their value for the construction of their own life project. How can students take charge of their own LifeComp? What teaching methods promote their development? What is the value of a student-centred approach that integrates personal and social skills, growth mindset and critical and project-oriented thinking? The reflexive qualitative-quantitative research has highlighted the lack of responses from the school concerning the development of student well-being (stress management, school being disconnected from real life, lack of teacher empathy, frontal teaching), hence the need for students themselves to play a more active role in the decision- making processes relating to their training.

Nell’ambito delle attività di Orientamento nella transizione scuolauniversità (PCTO), l’Università Ca’ Foscari di Venezia ha attivato un progetto di formazione e ricerca sul tema “Lifecomp e nuove tecniche di apprendimento per il life design”, con 125 studenti delle scuole superiori. L’obiettivo era di rendere consapevoli i ragazzi della pervasività delle LifeComp, del loro integrarsi con quelle promosse dalla scuola e del loro valore per la costruzione del proprio progetto di vita. Come possono gli studenti farsi carico delle proprie LifeComp? Quali metodologie didattiche ne promuovono lo sviluppo? Qual è il valore di un approccio student centred che integri capacità personali e sociali e mentalità di crescita, pensiero critico e progettuale? La ricerca riflessiva, quali-quantitativa, ha evidenziato la mancanza di risposte da parte della scuola per lo sviluppo del benessere degli studenti (gestione dello stress, distacco della scuola dalla realtà, scarsa empatia degli insegnanti, didattica frontale) e l’esigenza, da parte degli stessi, di rivestire un ruolo più attivo nell’ambito dei processi decisionali attinenti alla loro formazione.