Nel 1963 l'architetto paesaggista statunitense Lawrence Halprin pubblica il libro "Cities", nel quale il registro tassonomico adottato per classificare gli spazi della città è supportato da una ricca sequenza di scatti fotografici realizzati in prevalenza dall'autore. Il contributo intende esaminare un'interpretazione della città definita da Halprin un paesaggio di spazi aperti, la cui coreografia crea un moderno ordine di percezione, di movimento e di progetto.
Cities: la percezione collettiva di Lawrence Halprin
Barbara Boifava
2020-01-01
Abstract
Nel 1963 l'architetto paesaggista statunitense Lawrence Halprin pubblica il libro "Cities", nel quale il registro tassonomico adottato per classificare gli spazi della città è supportato da una ricca sequenza di scatti fotografici realizzati in prevalenza dall'autore. Il contributo intende esaminare un'interpretazione della città definita da Halprin un paesaggio di spazi aperti, la cui coreografia crea un moderno ordine di percezione, di movimento e di progetto.File in questo prodotto:
File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Boifava_07.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Versione dell'editore
Licenza:
Accesso gratuito (solo visione)
Dimensione
511.91 kB
Formato
Adobe PDF
|
511.91 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.