Il saggio raccoglie le testimonianze ad oggi disponibili sul presunto ritratto di Gaspara Stampa di mano del Guercino. L’opera sarebbe stata donata dall’imperatore d’Austria Carlo VI ad un discendente del conte Collaltino di Collalto, Antonio Rambaldo, in occasione dei lavori preparatori alla riedizione settecentesca delle “Rime” della poetessa (Venezia, Piacentini, 1738), voluta e finanziata dallo stesso Rambaldo. Il ritratto funge da modello per l’incisione che Felicita Sartori – allieva di Rosalba Carriera – realizza per l’antiporta del volume, nella quale compare, accanto a quello di Gaspara, il ritratto di Collaltino, che deriverebbe da un originale perduto di Tiziano. Il contributo si sofferma inoltre sul programma iconografico dell’edizione, ideato di concerto fra Antonio Rambaldo, Apostolo Zeno e Luisa Bergalli, per mostrare come il motto latino contenuto nell’impresa della poetessa miri a celebrarla in quanto autrice che con la propria scrittura ha raggiunto l’immortalità.

"Non est mortale quod opto". Il ritratto di Gaspara Stampa nel programma iconografico dell’edizione Piacentini delle sue "Rime" (Venezia, 1738)

ANDREANI V
2022-01-01

Abstract

Il saggio raccoglie le testimonianze ad oggi disponibili sul presunto ritratto di Gaspara Stampa di mano del Guercino. L’opera sarebbe stata donata dall’imperatore d’Austria Carlo VI ad un discendente del conte Collaltino di Collalto, Antonio Rambaldo, in occasione dei lavori preparatori alla riedizione settecentesca delle “Rime” della poetessa (Venezia, Piacentini, 1738), voluta e finanziata dallo stesso Rambaldo. Il ritratto funge da modello per l’incisione che Felicita Sartori – allieva di Rosalba Carriera – realizza per l’antiporta del volume, nella quale compare, accanto a quello di Gaspara, il ritratto di Collaltino, che deriverebbe da un originale perduto di Tiziano. Il contributo si sofferma inoltre sul programma iconografico dell’edizione, ideato di concerto fra Antonio Rambaldo, Apostolo Zeno e Luisa Bergalli, per mostrare come il motto latino contenuto nell’impresa della poetessa miri a celebrarla in quanto autrice che con la propria scrittura ha raggiunto l’immortalità.
2022
20
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