Il saggio si apre con una disamina delle principali antologie di lirica cinquecentesca del Novecento, per mostrare come spesso la Stampa abbia avuto una posizione di assoluto rilievo nell’assetto globale delle raccolte e sia stata la più rappresentata tra le scrittrici a lei coeve. Riguardo al commento ai testi, si nota la recente tendenza ad ampliare il novero delle fonti al di là di Petrarca e Bembo e a prendere in considerazione la struttura del macrotesto. In quest’ultima ottica, il saggio analizza l’architettura complessiva delle "Rime" per mettere in risalto la progressione narrativa che contraddistingue la prima sezione amorosa dell’opera, scandita da componimenti proemiali, d’anniversario e da molteplici connessioni intertestuali. Tale caratteristica induce a credere che la Stampa avesse pensato di organizzare le sue liriche in un ‘liber’ in cui la molteplicità dei testi fosse ricondotta ad unità entro un più vasto progetto d’insieme, con l’obiettivo di costruire un’autobiografia ideale sul modello petrarchesco. Si conclude quindi che un nuovo commento integrale alle "Rime" dovrà esaminare i testi sia in quanto componimenti singoli, sia in quanto parte di un canzoniere.
Commentare le "Rime" di Gaspara Stampa: sulle tracce di un canzoniere
ANDREANI V
2020-01-01
Abstract
Il saggio si apre con una disamina delle principali antologie di lirica cinquecentesca del Novecento, per mostrare come spesso la Stampa abbia avuto una posizione di assoluto rilievo nell’assetto globale delle raccolte e sia stata la più rappresentata tra le scrittrici a lei coeve. Riguardo al commento ai testi, si nota la recente tendenza ad ampliare il novero delle fonti al di là di Petrarca e Bembo e a prendere in considerazione la struttura del macrotesto. In quest’ultima ottica, il saggio analizza l’architettura complessiva delle "Rime" per mettere in risalto la progressione narrativa che contraddistingue la prima sezione amorosa dell’opera, scandita da componimenti proemiali, d’anniversario e da molteplici connessioni intertestuali. Tale caratteristica induce a credere che la Stampa avesse pensato di organizzare le sue liriche in un ‘liber’ in cui la molteplicità dei testi fosse ricondotta ad unità entro un più vasto progetto d’insieme, con l’obiettivo di costruire un’autobiografia ideale sul modello petrarchesco. Si conclude quindi che un nuovo commento integrale alle "Rime" dovrà esaminare i testi sia in quanto componimenti singoli, sia in quanto parte di un canzoniere.File | Dimensione | Formato | |
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