Il saggio analizza la fortuna ottocentesca di Gaspara Stampa, partendo dai prodromi della riscoperta dell’autrice avvenuta con la ripubblicazione delle sue “Rime” (Venezia, 1738). Il medaglione biografico contenuto nell’edizione settecentesca presenta la Stampa come una nobile fanciulla che, legata per tre anni al conte Collaltino di Collalto, una volta abbandonata da lui si strugge fino a morire d’amore. Amplificati e drammatizzati nel secolo successivo, questi elementi favoriscono la nascita del mito romantico della poetessa, la quale diventa soggetto di novelle, romanzi e drammi storici. Particolare rilievo assume l’autobiografia romanzata in forma epistolare contenuta nell’”Anello di sette gemme” (1838) di Luigi Carrer, ripubblicata poi in forma autonoma con il titolo “Amore infelice di Gaspara Stampa” (1851). Qui la Stampa viene per la prima volta accostata alla figura di Saffo, per la comune e infelice sorte di amanti rifiutate e tragicamente sconfitte. La Saffo dei romantici è infatti l’innamorata cantata da Ovidio nelle “Heroides”, non corrisposta da Faone e per questo suicida. Dopo Carrer, il paragone con Saffo diventa un Leitmotiv delle riletture ottocentesche della figura stampiana, testimoniate soprattutto da una ricca produzione drammatica la cui eco giunge fino al romanzo dannunziano di ambientazione veneziana “Il fuoco”, dove la protagonista Foscarina, attrice tragica alter-ego di Eleonora Duse, ricorda di aver recitato da giovane «in una vecchia tragedia romantica intitolata “Gaspara Stampa”».

«Saffo italiana». La fortuna letteraria di Gaspara Stampa nell’Ottocento

ANDREANI V
2018-01-01

Abstract

Il saggio analizza la fortuna ottocentesca di Gaspara Stampa, partendo dai prodromi della riscoperta dell’autrice avvenuta con la ripubblicazione delle sue “Rime” (Venezia, 1738). Il medaglione biografico contenuto nell’edizione settecentesca presenta la Stampa come una nobile fanciulla che, legata per tre anni al conte Collaltino di Collalto, una volta abbandonata da lui si strugge fino a morire d’amore. Amplificati e drammatizzati nel secolo successivo, questi elementi favoriscono la nascita del mito romantico della poetessa, la quale diventa soggetto di novelle, romanzi e drammi storici. Particolare rilievo assume l’autobiografia romanzata in forma epistolare contenuta nell’”Anello di sette gemme” (1838) di Luigi Carrer, ripubblicata poi in forma autonoma con il titolo “Amore infelice di Gaspara Stampa” (1851). Qui la Stampa viene per la prima volta accostata alla figura di Saffo, per la comune e infelice sorte di amanti rifiutate e tragicamente sconfitte. La Saffo dei romantici è infatti l’innamorata cantata da Ovidio nelle “Heroides”, non corrisposta da Faone e per questo suicida. Dopo Carrer, il paragone con Saffo diventa un Leitmotiv delle riletture ottocentesche della figura stampiana, testimoniate soprattutto da una ricca produzione drammatica la cui eco giunge fino al romanzo dannunziano di ambientazione veneziana “Il fuoco”, dove la protagonista Foscarina, attrice tragica alter-ego di Eleonora Duse, ricorda di aver recitato da giovane «in una vecchia tragedia romantica intitolata “Gaspara Stampa”».
2018
Revision, Revival, Return: The Italian Renaissance in the 19th Century
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