Il saggio analizza le tre dediche indirizzate a Gaspara Stampa nel 1545 da Francesco Sansovino, figlio del più celebre architetto Jacopo, tra i più attivi ‘poligrafi’ della Venezia cinquecentesca. Il primo volume offerto alla Stampa è il “Ragionamento […] nel quale brevemente s’insegna a’ giovani uomini la bella arte d’amore”, in cui Sansovino, oltre a richiamare lo stretto rapporto intessuto con Baldassare Stampa, fratello di Gaspara, frequentato probabilmente durante universitari a Padova, presenta l’opera alla giovane come strumento utile a «fuggir gli inganni» degli uomini, utilizzando quindi la dedica per disinnescare la carica moralmente censurabile del suo testo, che è un dialogo tra due interlocutori maschili sul modo di sedurre e ingannare le donne. Il secondo è la “Lettura di m. Benedetto Varchi sopra un sonetto della gelosia di Mons. Dalla Casa”, testo di una lezione tenuta anni prima da Varchi all’Accademia degli Infiammati che ancora mostra l’influsso dell’esperienza padovana nella promozione della lirica volgare e in cui la dedica testimonia un analogo processo di apertura verso la partecipazione delle donne alla vita intellettuale, in quanto Sansovino motiva la scelta di indirizzare l’opera alla Stampa affermando che sia Varchi sia Della Casa si riterranno entrambi lusingati dall’apprezzamento della giovane, il cui «valore» e «purgatissimo giudicio» «di gran lunga avanzano la lode comune». L’ultimo testo è l’”Ameto” boccacciano edito per i tipi di Giolito a cui Sansovino lavora in qualità di lessicografo, premettendo all’opera – proprio all’interno della dedica a Gaspara – la "Dichiaratione de’ luoghi difficili". In questo caso, la Stampa viene quindi a rappresentare l’intero pubblico dei lettori a cui il volume si rivolge, secondo quel procedimento metonimico per cui le donne spesso diventano destinatarie privilegiate di riedizioni di classici della letteratura perché esse stesse incarnano, con la loro nuova presenza sulla scena culturale e letteraria, l’apertura del mercato editoriale verso un pubblico di lettori più vasto, meno colto, ‘mezzano’, cui questa produzione era primariamente rivolta. Gli omaggi di Sansovino alla Stampa, quindi, oltre a fornire informazioni sui due autori e sulle loro relazioni personali e intellettuali, testimoniano anche alcune linee evolutive della cultura letteraria del medio Cinquecento individuate da Dionisotti in saggi memorabili: la progressiva affermazione del volgare da un lato e la sempre più visibile presenza delle donne nell’ambiente letterario dall’altro.
Presenze femminili nella letteratura italiana di medio Cinquecento: sulle dediche di Francesco Sansovino a Gaspara Stampa
ANDREANI V
2019-01-01
Abstract
Il saggio analizza le tre dediche indirizzate a Gaspara Stampa nel 1545 da Francesco Sansovino, figlio del più celebre architetto Jacopo, tra i più attivi ‘poligrafi’ della Venezia cinquecentesca. Il primo volume offerto alla Stampa è il “Ragionamento […] nel quale brevemente s’insegna a’ giovani uomini la bella arte d’amore”, in cui Sansovino, oltre a richiamare lo stretto rapporto intessuto con Baldassare Stampa, fratello di Gaspara, frequentato probabilmente durante universitari a Padova, presenta l’opera alla giovane come strumento utile a «fuggir gli inganni» degli uomini, utilizzando quindi la dedica per disinnescare la carica moralmente censurabile del suo testo, che è un dialogo tra due interlocutori maschili sul modo di sedurre e ingannare le donne. Il secondo è la “Lettura di m. Benedetto Varchi sopra un sonetto della gelosia di Mons. Dalla Casa”, testo di una lezione tenuta anni prima da Varchi all’Accademia degli Infiammati che ancora mostra l’influsso dell’esperienza padovana nella promozione della lirica volgare e in cui la dedica testimonia un analogo processo di apertura verso la partecipazione delle donne alla vita intellettuale, in quanto Sansovino motiva la scelta di indirizzare l’opera alla Stampa affermando che sia Varchi sia Della Casa si riterranno entrambi lusingati dall’apprezzamento della giovane, il cui «valore» e «purgatissimo giudicio» «di gran lunga avanzano la lode comune». L’ultimo testo è l’”Ameto” boccacciano edito per i tipi di Giolito a cui Sansovino lavora in qualità di lessicografo, premettendo all’opera – proprio all’interno della dedica a Gaspara – la "Dichiaratione de’ luoghi difficili". In questo caso, la Stampa viene quindi a rappresentare l’intero pubblico dei lettori a cui il volume si rivolge, secondo quel procedimento metonimico per cui le donne spesso diventano destinatarie privilegiate di riedizioni di classici della letteratura perché esse stesse incarnano, con la loro nuova presenza sulla scena culturale e letteraria, l’apertura del mercato editoriale verso un pubblico di lettori più vasto, meno colto, ‘mezzano’, cui questa produzione era primariamente rivolta. Gli omaggi di Sansovino alla Stampa, quindi, oltre a fornire informazioni sui due autori e sulle loro relazioni personali e intellettuali, testimoniano anche alcune linee evolutive della cultura letteraria del medio Cinquecento individuate da Dionisotti in saggi memorabili: la progressiva affermazione del volgare da un lato e la sempre più visibile presenza delle donne nell’ambiente letterario dall’altro.File | Dimensione | Formato | |
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