Recensione (book review) a Augustin Berque, Pensare il paesaggio. Milano, Mimesis, 2022

Alla ricerca di una maggiore sostenibilità dell’abitare, il geografo e orientalista Augustin Berque ci guida con questo saggio – curato nella sua edizione in italiano da Marco Maggioli e Marcello Tanca – verso il discernimento della mesologia, lo studio del milieu umano fondato sui concetti di ecumene e medialità. Queste categorie ci permetterebbero di superare una visione puramente oggettiva della Terra, quel “paradigma occidentale moderno classico (POMC)” da cui sarebbe maturata la separazione uomo-ambiente. Partendo da “l’atteggiamento giapponese nei confronti della natura” (p. 110), Berque abbraccia l’etica del filosofo giappo-nese Watsuji Tetsuro ̄ (1889-1960) il quale definisce ‘clima’ (fu ̄, dal cinese feng, ‘vento’ ma anche ‘tendenza, costumi’), “l’intera rete interconnessa di influenze che insieme creano le predisposizioni e i valori di un popolo” (Watsuji Tetsuro ̄, si veda Stanford Encyclopedia of Philosophy,https://plato.stanford.edu/entries/watsuji-tetsuro). Il concetto di milieu racchiude quindi spazio, ambiente e collettività, i tre ambiti nei quali si dipana l’esistenza umana.