L'accordo di partenariato strategico con la Tunisia, di cui il governo italiano si è fatto promotore, prevede un pacchetto di supporto finanziario di 105 milioni dedicato espressamente alla gestione migratoria. Lo stato tunisino ha però rifiutato sia la realizzazione di centri d'accoglienza, sia l'istituzione di zone di ricerca e soccorso (SAR) nei propri confini territoriali. Di fatto, l'accordo si limita a un potenziamento dei mezzi a disposizione della guardia costiera tunisina per il pattugliamento delle acque «to fight irregular migration to and from Tunisia and on the prevention of loss of life at sea, including fighting against smugglers and human traffickers, strengthening border management, registration and return in full respect of human rights»1. Una simile dichiarazione d'intenti si scontra però con la realtà sociale della Tunisia, un paese economicamente a rischio e il cui presidente ha pubblicamente stigmatizzato i migranti sub-sahariani come parte di una cospirazione internazionale. Questo breve contributo vuole concentrarsi proprio su questi due macro-temi – l'esternalizzazione dei confini e l'uso delle retoriche complottiste in politica – come particolari esempi di distorsioni del potere.
Frontiere compromesse. Borderscapes e retoriche complottiste nella Tunisia contemporanea
nicola martellozzo
2023-01-01
Abstract
L'accordo di partenariato strategico con la Tunisia, di cui il governo italiano si è fatto promotore, prevede un pacchetto di supporto finanziario di 105 milioni dedicato espressamente alla gestione migratoria. Lo stato tunisino ha però rifiutato sia la realizzazione di centri d'accoglienza, sia l'istituzione di zone di ricerca e soccorso (SAR) nei propri confini territoriali. Di fatto, l'accordo si limita a un potenziamento dei mezzi a disposizione della guardia costiera tunisina per il pattugliamento delle acque «to fight irregular migration to and from Tunisia and on the prevention of loss of life at sea, including fighting against smugglers and human traffickers, strengthening border management, registration and return in full respect of human rights»1. Una simile dichiarazione d'intenti si scontra però con la realtà sociale della Tunisia, un paese economicamente a rischio e il cui presidente ha pubblicamente stigmatizzato i migranti sub-sahariani come parte di una cospirazione internazionale. Questo breve contributo vuole concentrarsi proprio su questi due macro-temi – l'esternalizzazione dei confini e l'uso delle retoriche complottiste in politica – come particolari esempi di distorsioni del potere.File | Dimensione | Formato | |
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