Tiziano Scarpa nella sua sinossi al primo volume della trilogia Giochi dell’eternità di Antonio Moresco, Gli esordi, avanza l’idea di una tripartizione dell’opera che si sovrappone a quella delle cantiche dantesche. Da Gli esordi a Gli increati, l’ultimo volume, la morfologia strutturale di questa complessa cattedrale narrativa conferma la modulazione del racconto secondo una suddivisione interna che muove dall’opera dantesca. Gli explicit delle cantiche vengono, nella trilogia moreschiana, imitati e riscritti restituendo una rete di richiami frasali o lessicali che consolidano la concatenazione interna. La vicinanza di Moresco alla tradizione dantesca è innegabile, supportata anche dalla recente pubblicazione di una rilettura originale della Vita nova, ma è la Comedìa ad assumere un ruolo centrale in Giochi dell’eternità. Il capolavoro di Dante risalta nella costruzione dei personaggi, frutto sì di una riscrittura ma conservanti una foggia indubbiamente dantesca: da Lazlo, il duca ideale che guiderà il protagonista della trilogia, il Matto, in una discesa agli Ìnferi singolare, a Papa Elvis II, il corrispondente moreschiano di papa Celestino V, ma anche il Nervo, profilato similarmente ai Malebranche della V bolgia infernale. A confermare l’idea di una ripresa dei versi danteschi è l’assetto stesso delle descrizioni che accostano il Gatto, indiscusso antagonista di tutta la trilogia, alla sua natura diabolica, vicina a quella del Caronte dantesco e a Satana. Tra le pagine moreschiane leggiamo altresì il richiamo a narrazioni episodiche ereditate direttamente dalla Commedia come il combattimento tra angeli e demoni per la conquista delle anime di cui è protagonista Bonconte da Montefeltro nel Purgatorio. Antonio Moresco, attraverso la sua trilogia, ha consentito un adattamento contemporaneo dell’eredità dantesca avvicinando temporalmente le riflessioni del Dante trecentesco alla nuova era dell’Antropocene di cui si fa attento studioso.

Echi e riscritture dantesche nella trilogia di Antonio Moresco Giochi dell’eternità

Giorgia Buso
2022-01-01

Abstract

Tiziano Scarpa nella sua sinossi al primo volume della trilogia Giochi dell’eternità di Antonio Moresco, Gli esordi, avanza l’idea di una tripartizione dell’opera che si sovrappone a quella delle cantiche dantesche. Da Gli esordi a Gli increati, l’ultimo volume, la morfologia strutturale di questa complessa cattedrale narrativa conferma la modulazione del racconto secondo una suddivisione interna che muove dall’opera dantesca. Gli explicit delle cantiche vengono, nella trilogia moreschiana, imitati e riscritti restituendo una rete di richiami frasali o lessicali che consolidano la concatenazione interna. La vicinanza di Moresco alla tradizione dantesca è innegabile, supportata anche dalla recente pubblicazione di una rilettura originale della Vita nova, ma è la Comedìa ad assumere un ruolo centrale in Giochi dell’eternità. Il capolavoro di Dante risalta nella costruzione dei personaggi, frutto sì di una riscrittura ma conservanti una foggia indubbiamente dantesca: da Lazlo, il duca ideale che guiderà il protagonista della trilogia, il Matto, in una discesa agli Ìnferi singolare, a Papa Elvis II, il corrispondente moreschiano di papa Celestino V, ma anche il Nervo, profilato similarmente ai Malebranche della V bolgia infernale. A confermare l’idea di una ripresa dei versi danteschi è l’assetto stesso delle descrizioni che accostano il Gatto, indiscusso antagonista di tutta la trilogia, alla sua natura diabolica, vicina a quella del Caronte dantesco e a Satana. Tra le pagine moreschiane leggiamo altresì il richiamo a narrazioni episodiche ereditate direttamente dalla Commedia come il combattimento tra angeli e demoni per la conquista delle anime di cui è protagonista Bonconte da Montefeltro nel Purgatorio. Antonio Moresco, attraverso la sua trilogia, ha consentito un adattamento contemporaneo dell’eredità dantesca avvicinando temporalmente le riflessioni del Dante trecentesco alla nuova era dell’Antropocene di cui si fa attento studioso.
2022
L’ALTRO DANTE. PROCESSI DI ATTUALIZZAZIONE DELLA COMMEDIA Atti del Seminario Internazionale di Studi 24-25 novembre 2021978-88-6344-671-5
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