Physical Repatriation: Tucci, the Gilgit Manuscripts, and the Beginning of IsMEO Archaeological Work in Swat

The study takes as its starting point the discovery of copies of some important documents in the archives of Domenico Faccenna, the first and unforgettable Director of the IsMEO-IsIAO (now ISMEO in collaboration with Ca' Foscari University of Venice) Italian Archaeological Mission to Pakistan. The documents, the originals of which are part of the IsMEO/IsIAO archives, cover the years 1955 and 1956, and include letters, notes, telegrams exchanged by IsMEO and its President Prof. Giuseppe Tucci with reference to the structuring stages of the Mission in its first two years of activity in the Swat Valley. Among the documents there are some collected in a separate folder, referring to the acquisition of three manuscripts from Gilgit, later donated to the Karachi Museum and then published in the Orientale Roma Series edited by Raniero Gnoli and others. The study of the latter documents clarifies the manner in which the manuscripts were acquired, testifying to the attention of Giuseppe Tucci and IsMEO to the ethical component of research and exchanges with Pakistan within a legal framework on the basis of which the activity of the Italian Archaeological Mission was structured from the beginning.

Lo studio prende spunto dal ritrovamento delle copie di alcuni importanti documenti nell’archivio di Domenico Faccenna, primo indimenticato Direttore della Missione Archeologica Italiana in Pakistan dell’IsMEO-IsIAO (oggi ISMEO in collaborazione con l’Università di Venezia Ca’ Foscari). I documenti, i cui originali fanno parte dell’archivio IsMEO/IsIAO, riguardano gli anni 1955 e 1956, e comprendono lettere, note, telegrammi scambiati dall’IsMEO e dal suo Presidente prof. Giuseppe Tucci con riferimento alle fasi di strutturazione della Missione nel suo primo biennio di attività nella valle dello Swat. Tra i documenti ve ne alcuni raccolti in un faldone separato, che fanno riferimento all’acquisizione di tre manoscritti provenienti da Gilgit, donati poi al Museo di Karachi e successivamente pubblicati nella Serie Orientale Roma a cura di Raniero Gnoli e altri. Lo studio di questi ultimi documenti chiarisce le modalità di acquisizione dei manoscritti, testimoniando l’attenzione di Giuseppe Tucci e dell’IsMEO alla componente etica della ricerca e degli scambi con il Pakistan in un quadro legale sulla base del quale fu strutturata sin dall’inizio l’attività della Missione Archeologica Italiana.