Nell’affrontare l’impatto delle nuove tecnologie, ed in particolare dell’intelligenza artificiale sull’arbitrato internazionale, è necessario muovere da due considerazioni preliminari: la prima è che l’uso di tecnologie elettroniche nell’arbitrato non è una novità, in quanto negli ultimi trent’anni, si è molto discusso in dottrina e all’interno delle commissioni di studio dei principali enti che amministrano gli arbitrati internazionali circa l’utilizzo a scopo probatorio di videotape, sulla trasmissione via e-mail di atti e persino del lodo finale o ancora sull’impiego di modalità telematiche per accelerare i tempi del procedimento in parallelo allo sviluppo delle nuove prassi in materia di fast track arbitration, soprattutto per il contenzioso di modesto valore. In sintesi, si è però sempre trattato di arbitrati off line ove solo in alcune fasi del procedimento si è ammessa la produzione di atti online. Ma non si è tardato molto a concepire procedimenti arbitrali condotti interamente online (c.d. ODR). La seconda considerazione è quella per cui l’intelligenza artificiale (IA) costituisce sicuramente un fattore di crescita ed innovazione per l’arbitrato in quanto l’uso dello strumento elettronico facilita il processo arbitrale e può renderlo più rapido ed efficiente. Alla luce di tali premesse, in questo contributo, si presenteranno alcune riflessioni circa l’impatto delle nuove tecnologie e degli algoritmi sul processo arbitrale internazionale per poi affrontare le problematiche ad esse connesse, ossia quelle della cybersecurity dell’arbitrato, pur se la diffusione di tale strumento è rimasta assai limitata.
Arbitrato internazionale e piattaforme telematiche: alcune riflessioni sul ruolo dell’intelligenza artificiale
Fabrizio MarrellaWriting – Original Draft Preparation
;Patricio Ignacio BarbirottoWriting – Original Draft Preparation
2023-01-01
Abstract
Nell’affrontare l’impatto delle nuove tecnologie, ed in particolare dell’intelligenza artificiale sull’arbitrato internazionale, è necessario muovere da due considerazioni preliminari: la prima è che l’uso di tecnologie elettroniche nell’arbitrato non è una novità, in quanto negli ultimi trent’anni, si è molto discusso in dottrina e all’interno delle commissioni di studio dei principali enti che amministrano gli arbitrati internazionali circa l’utilizzo a scopo probatorio di videotape, sulla trasmissione via e-mail di atti e persino del lodo finale o ancora sull’impiego di modalità telematiche per accelerare i tempi del procedimento in parallelo allo sviluppo delle nuove prassi in materia di fast track arbitration, soprattutto per il contenzioso di modesto valore. In sintesi, si è però sempre trattato di arbitrati off line ove solo in alcune fasi del procedimento si è ammessa la produzione di atti online. Ma non si è tardato molto a concepire procedimenti arbitrali condotti interamente online (c.d. ODR). La seconda considerazione è quella per cui l’intelligenza artificiale (IA) costituisce sicuramente un fattore di crescita ed innovazione per l’arbitrato in quanto l’uso dello strumento elettronico facilita il processo arbitrale e può renderlo più rapido ed efficiente. Alla luce di tali premesse, in questo contributo, si presenteranno alcune riflessioni circa l’impatto delle nuove tecnologie e degli algoritmi sul processo arbitrale internazionale per poi affrontare le problematiche ad esse connesse, ossia quelle della cybersecurity dell’arbitrato, pur se la diffusione di tale strumento è rimasta assai limitata.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Arbitrato_01_2023_11_Marrella_Barbirotto.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Documento in Pre-print
Licenza:
Accesso gratuito (solo visione)
Dimensione
282.25 kB
Formato
Adobe PDF
|
282.25 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.