In questo capitolo vengono presentate le principali problematiche della traduzione dal cinese con un approccio descrittivo teso a illuminare le specificità del cinese dal punto di vista della testualità e del discorso (inteso come costruzione e interpretazione di un testo nel suo complesso). Secondo la letteratura, l’unità testuale normalmente presa in considerazione nella traduzione è un segmento variabile tra il sintagma, la proposizione e la frase; ciò distingue in termini di autorialità chi traduce da chi scrive, che ha invece una visione di più ampio respiro ed elabora il proprio testo in base a porzioni più estese, “orchestrando” l’organizzazione testuale con una maggiore consapevolezza del suo insieme (Pym 2011, 41). Nel processo di traduzione del prototesto lo sforzo profuso nell’interpretare e collegare tra loro stringhe di caratteri di svariata lunghezza, regolate da norme morfo-sintattiche e discorsive in alcuni casi molto diverse dall’italiano, spinge spesso a prendere in considerazione segmenti abbastanza ridotti, talvolta a scapito della organicità del metatesto. Pur riconoscendo la centralità della frase, Huang e Wu (2009) dimostrano l’impossibilità di isolarla dal suo contesto e va preso atto comunque che l’unità di traduzione è un segmento in costante trasformazione che muta in base alle necessità cognitive e operative di chi traduce (Kenny 2009, 305). Allo scopo di suggerire una metodologia traduttiva che tenga conto dell’organizzazione del discorso, nel capitolo viene illustrato lo strumento dell’analisi traduttologica, attraverso la quale affrontare in maniera olistica i problemi di traduzione delle singole componenti a livello microlinguistico – strutture lessicali e sintattiche, punteggiatura, nonché la complessa questione della polisemia dei caratteri. Tali aspetti vengono poi riconsiderati all’interno di una strategia traduttiva consapevole della specificità del discorso cinese, a un livello intermedio, in termini di strategia retorica, tema-commento, coerenza, coesione, deissi, ordine delle informazioni e, a livello macrolinguistico, di fattori extra-testuali (socioculturali) quali genere, registro e intertestualità, ri- contestualizzandoli e adattandoli alle pratiche della lingua ricevente.
Traduzione del cinese: dalla parola al discorso
N. Pesaro
2023-01-01
Abstract
In questo capitolo vengono presentate le principali problematiche della traduzione dal cinese con un approccio descrittivo teso a illuminare le specificità del cinese dal punto di vista della testualità e del discorso (inteso come costruzione e interpretazione di un testo nel suo complesso). Secondo la letteratura, l’unità testuale normalmente presa in considerazione nella traduzione è un segmento variabile tra il sintagma, la proposizione e la frase; ciò distingue in termini di autorialità chi traduce da chi scrive, che ha invece una visione di più ampio respiro ed elabora il proprio testo in base a porzioni più estese, “orchestrando” l’organizzazione testuale con una maggiore consapevolezza del suo insieme (Pym 2011, 41). Nel processo di traduzione del prototesto lo sforzo profuso nell’interpretare e collegare tra loro stringhe di caratteri di svariata lunghezza, regolate da norme morfo-sintattiche e discorsive in alcuni casi molto diverse dall’italiano, spinge spesso a prendere in considerazione segmenti abbastanza ridotti, talvolta a scapito della organicità del metatesto. Pur riconoscendo la centralità della frase, Huang e Wu (2009) dimostrano l’impossibilità di isolarla dal suo contesto e va preso atto comunque che l’unità di traduzione è un segmento in costante trasformazione che muta in base alle necessità cognitive e operative di chi traduce (Kenny 2009, 305). Allo scopo di suggerire una metodologia traduttiva che tenga conto dell’organizzazione del discorso, nel capitolo viene illustrato lo strumento dell’analisi traduttologica, attraverso la quale affrontare in maniera olistica i problemi di traduzione delle singole componenti a livello microlinguistico – strutture lessicali e sintattiche, punteggiatura, nonché la complessa questione della polisemia dei caratteri. Tali aspetti vengono poi riconsiderati all’interno di una strategia traduttiva consapevole della specificità del discorso cinese, a un livello intermedio, in termini di strategia retorica, tema-commento, coerenza, coesione, deissi, ordine delle informazioni e, a livello macrolinguistico, di fattori extra-testuali (socioculturali) quali genere, registro e intertestualità, ri- contestualizzandoli e adattandoli alle pratiche della lingua ricevente.File | Dimensione | Formato | |
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