Sfruttamento e riproduzione sociale: donne migranti nel settore agricolo, del lavoro di cura e del lavoro sessuale

Negli ultimi decenni i settori del lavoro agricolo, del lavoro sessuale e del lavoro domestico in Italia hanno attratto sempre più donne (e nel caso del lavoro sessuale, persone trans e queer) migranti, soprattutto di classe sociale medio-bassa, provenienti dalle regioni più povere del mondo, che si trovano a fornire in larga parte i servizi che garantiscono la riproduzione sociale, ovvero il lavoro necessario a riprodurre la vita umana sia da un punto di vista materiale che simbolico: coltivare e produrre cibo, cucinarlo, pulire, allevare i bambini e curare le persone anziane, malate o disabili, ma anche creare rilassatezza, intimità e piacere. I settori del lavoro agricolo, del lavoro sessuale e del lavoro domestico sono storicamente stati caratterizzati da una prevalenza di lavoro informale e irregolare, aspetto che negli ultimi decenni si è rafforzato per via del reclutamento di una forza lavoro migrante in condizioni di irregolarità.