il modo di organizzare la proprietà fondiaria tra IX e X secolo dipendeva da fattori tanto ambientali quanto culturali, parte dei quali erano mediati dalla cultura dei notai che rogavano gli atti patrimoniali; un tema tanto più interessante se si considera che attraverso il possesso si definivano, come è noto, anche le gerarchie politiche e sociali. Mi interessa studiare la dimensione materiale e, in senso lato, ambientale del possesso della terra, considerandola come elemento naturale e insieme come oggetto di pratiche, di scelte economiche e di forme di allocazione delle risorse collegate, che sono essenzialmente culturali e perciò mutevoli nel tempo e nello spazio. Applicando questo tipo di analisi comparativa a un piccolo gruppo di documenti veneziani e milanesi intendo dimostrare che, tra laguna e pianura padana, gli assetti/la struttura dei patrimoni immobiliari presentavano molti elementi di somiglianza che non erano casuali, ma determinati proprio dalla capacità, espressa dai notai a vantaggio dei loro clienti, di costruire strutture fondiarie sostanzialmente simili attraverso l’uso di un lessico fondiario omogeneo.

Possedere la terra da aristocratici. La proprietà fondiaria tra centro e periferia nel lessico dei documenti privati.

Anna Rapetti
In corso di stampa

Abstract

il modo di organizzare la proprietà fondiaria tra IX e X secolo dipendeva da fattori tanto ambientali quanto culturali, parte dei quali erano mediati dalla cultura dei notai che rogavano gli atti patrimoniali; un tema tanto più interessante se si considera che attraverso il possesso si definivano, come è noto, anche le gerarchie politiche e sociali. Mi interessa studiare la dimensione materiale e, in senso lato, ambientale del possesso della terra, considerandola come elemento naturale e insieme come oggetto di pratiche, di scelte economiche e di forme di allocazione delle risorse collegate, che sono essenzialmente culturali e perciò mutevoli nel tempo e nello spazio. Applicando questo tipo di analisi comparativa a un piccolo gruppo di documenti veneziani e milanesi intendo dimostrare che, tra laguna e pianura padana, gli assetti/la struttura dei patrimoni immobiliari presentavano molti elementi di somiglianza che non erano casuali, ma determinati proprio dalla capacità, espressa dai notai a vantaggio dei loro clienti, di costruire strutture fondiarie sostanzialmente simili attraverso l’uso di un lessico fondiario omogeneo.
In corso di stampa
ARISTOCRATIC NETWORKS: ELITES AND SOCIAL DYNAMICS IN ITALY IN THE AGE OF LOTHAR I.
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