Nessun testo della letteratura medievale è stato oggetto di così vasti rimaneggiamenti e ha dato vita a così numerose versioni in diverse lingue (francese, latino, volgari) come il Devisement dou monde di Marco Polo e Rustichello da Pisa. Tra questi innumerevoli episodi, il contributo intende indagare il caso della cosiddetta versione VL del testo, un rimaneggiamento fortemente abbreviato della versione veneta (VA). Tràdita da cinque testimoni manoscritti del XV secolo e da un incunabolo veneziano, la redazione costituisce certamente un episodio marginale per la restituito del testo poliano, ma un caso significativo di “genere trasversale”, che ha avuto esiti importanti per la cultura europea: oltre ad aver prodotto la princeps in Italia dell’opera (Venezia, Gio. Battista Sessa, 1496), ad essa risale anche l’edizione spagnola del testo (1502), voluta dal cardinale Santaella ed esemplata su un manoscritto che presenta notevoli influssi linguistici siciliani. Il contributo indagherà quindi le principali strategie di riduzione del testo poliano adottate dal rifacitore e le più significative peculiarità linguistiche che emergono dall’analisi dei testimoni (influssi dal latino, dal veneto e dall’emiliano antico, dai dialetti meridionali estremi) in vista, anche, di una futura edizione del testo.
Commistioni linguistiche e rifacimenti formali: il caso della versione VL del "Milione" di Marco Polo
Gobbato, Veronica
2021-01-01
Abstract
Nessun testo della letteratura medievale è stato oggetto di così vasti rimaneggiamenti e ha dato vita a così numerose versioni in diverse lingue (francese, latino, volgari) come il Devisement dou monde di Marco Polo e Rustichello da Pisa. Tra questi innumerevoli episodi, il contributo intende indagare il caso della cosiddetta versione VL del testo, un rimaneggiamento fortemente abbreviato della versione veneta (VA). Tràdita da cinque testimoni manoscritti del XV secolo e da un incunabolo veneziano, la redazione costituisce certamente un episodio marginale per la restituito del testo poliano, ma un caso significativo di “genere trasversale”, che ha avuto esiti importanti per la cultura europea: oltre ad aver prodotto la princeps in Italia dell’opera (Venezia, Gio. Battista Sessa, 1496), ad essa risale anche l’edizione spagnola del testo (1502), voluta dal cardinale Santaella ed esemplata su un manoscritto che presenta notevoli influssi linguistici siciliani. Il contributo indagherà quindi le principali strategie di riduzione del testo poliano adottate dal rifacitore e le più significative peculiarità linguistiche che emergono dall’analisi dei testimoni (influssi dal latino, dal veneto e dall’emiliano antico, dai dialetti meridionali estremi) in vista, anche, di una futura edizione del testo.File | Dimensione | Formato | |
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