L’età tardo repubblicana si configura come un periodo di profonde trasformazioni. Anche in merito al potere politico si registrano elementi di innovazione: l’apertura a soggetti nuovi, i requisiti di accesso a posizioni di potere, le modalità del suo esercizio e della sua conservazione. In relazione alle ricadute di tale potere in termini di riconoscimento sociale e autorevolezza di un individuio, ovvero di prestigio, si ravvisa, al contrario, un approccio fortemente tradizionalista, per cui anche homines novi e viri militares perseguono l’acquisizione e l’esibizione di quelle cariche e di quegli status symbols che tradizionalmente identificavano il prestigio. Per quanto riguarda la componente maschile della società, gli indicatori del prestigio e gli spazi di azione che esso garantisce risultano, dunque, per buona parte riconoscibili. Nell’ultimo secolo della repubblica, in conseguenza del protrarsi delle guerre civili, nella vita pubblica e politica romana si afferma un nuovo soggetto: il gruppo delle matrone. Esse esercitano funzioni, non formalmente strutturate, di supplenza degli uomini, operando anche in quei contesti che tradizionalmente assicuravano prestigio alla componente maschile (non l’esercizio delle magistrature né di comandi militari formalizzati, ma molteplici e diversificati interventi extra domus di carattere politico che si traducono talvolta anche nell’esperienza estrema di azioni di comando sui campi di battaglia). Tale situazione determina l’affermarsi, accanto a quelli tradizionali (gioielli, matrimoni di rilievo, residenze e mezzi di trasporto cittadino…), anche di nuovi indicatori del prestigio matronale, connessi al ruolo riconosciuto ad alcune matrone sia dalla componente femminile che da quella maschile della società romana. In questa prospettiva, l’attribuzione ad alcune matrone del ruolo, conforme al costume, di portavoce di altre matrone presso uomini della propria famiglia ma anche, in forma innovativa, di mediatrici tra uomini al potere sembra poter chiarire ad un tempo quanto veniva inteso come indicatore di prestigio e quali spazi di azione tale prestigio poteva garantire, tra novitas e mos maiorum.

Prestigio "al femminile" tra novitas e mos maiorum.

ROHR, Francesca
2016-01-01

Abstract

L’età tardo repubblicana si configura come un periodo di profonde trasformazioni. Anche in merito al potere politico si registrano elementi di innovazione: l’apertura a soggetti nuovi, i requisiti di accesso a posizioni di potere, le modalità del suo esercizio e della sua conservazione. In relazione alle ricadute di tale potere in termini di riconoscimento sociale e autorevolezza di un individuio, ovvero di prestigio, si ravvisa, al contrario, un approccio fortemente tradizionalista, per cui anche homines novi e viri militares perseguono l’acquisizione e l’esibizione di quelle cariche e di quegli status symbols che tradizionalmente identificavano il prestigio. Per quanto riguarda la componente maschile della società, gli indicatori del prestigio e gli spazi di azione che esso garantisce risultano, dunque, per buona parte riconoscibili. Nell’ultimo secolo della repubblica, in conseguenza del protrarsi delle guerre civili, nella vita pubblica e politica romana si afferma un nuovo soggetto: il gruppo delle matrone. Esse esercitano funzioni, non formalmente strutturate, di supplenza degli uomini, operando anche in quei contesti che tradizionalmente assicuravano prestigio alla componente maschile (non l’esercizio delle magistrature né di comandi militari formalizzati, ma molteplici e diversificati interventi extra domus di carattere politico che si traducono talvolta anche nell’esperienza estrema di azioni di comando sui campi di battaglia). Tale situazione determina l’affermarsi, accanto a quelli tradizionali (gioielli, matrimoni di rilievo, residenze e mezzi di trasporto cittadino…), anche di nuovi indicatori del prestigio matronale, connessi al ruolo riconosciuto ad alcune matrone sia dalla componente femminile che da quella maschile della società romana. In questa prospettiva, l’attribuzione ad alcune matrone del ruolo, conforme al costume, di portavoce di altre matrone presso uomini della propria famiglia ma anche, in forma innovativa, di mediatrici tra uomini al potere sembra poter chiarire ad un tempo quanto veniva inteso come indicatore di prestigio e quali spazi di azione tale prestigio poteva garantire, tra novitas e mos maiorum.
2016
Le Prestige à Rome à la fin de la République et au début du Principat.
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