Il contributo ha per oggetto il matrimonio tra Ottaviano e Livia Drusilla, nel 38 a.C. L’obiettivo che ci si propone è ricostruire lo scontro propagandistico che maturò in relazione a queste nozze per le loro implicazioni negli equilibri politici del tempo, in via di trasformazione. Le due parti che si fronteggiarono furono da un lato Antonio e Sesto Pompeo, che temevano di perdere autorevoli sostenitori, e dall’altro Ottaviano e i suoi nuovi alleati politici, gli esponenti dell’aristocrazia senatoria. I temi di questa contrapposizione si possono evincere dalla tradizione storiografica filottavianea ma anche dai lacerti della voce di Antonio e Pompeo sopravvissuti nella letteratura. La parte avversaria contestava a Ottaviano genericamente la disinvoltura della sua condotta in ambito amoroso-sessuale e specificamente la violenta sottrazione della moglie a Nerone e la fretta delle nuove nozze. Il giovane Cesare replicava attraverso alcuni precisi argomenti, intesi a giustificare le sue scelte e a individuare in Nerone, il primo marito di Livia che aveva volontariamente ceduto la moglie, un modello per i nobiles potenziali suoi futuri sostenitori politici. Gli argomenti specifici chiamati in causa da Ottaviano erano la volontà di Nerone di cedere la moglie, il destino deciso per il figlio di cui Livia era in attesa al tempo del matrimonio, il favorevole pronunciamento dei pontefici in merito alle nozze. A fine giustificativo fu probabilmente enfatizzata anche la memoria di un recente episodio, che con il matrimonio di Livia e Ottaviano presentava significative analogie e che venne recuperata ‘a posteriori’ come un modello: le nozze tra Marcia e Ortensio. Questo matrimonio, che maturò all’interno di due clan aristocratici, fu celebrato con l’avallo del marito della matrona, Catone, mentre Marcia era in attesa di un figlio; inoltre a sua volta scaturiva primariamente da considerazioni di ordine politico. Le nozze di Livia e Ottaviano in seguito assunsero anch’esse la valenza di modello legittimante per altre unioni matrimoniali: il principe Caligola attraverso i suoi tre matrimoni, in cui come Ottaviano sottrasse le mogli ai precedenti mariti e nel caso di Milonia Cesonia sposò una donna già incinta, esplicitò un richiamo proprio alle nozze di Ottaviano e Livia per presentare il suo principato come esemplato sul modello dell’agire dell’erede di Cesare, in particolare nei primi anni dell’attività politica di quest’ultimo.

Le nozze di Augusto tra azione politica e strategie propagandistiche.

ROHR, Francesca
2016-01-01

Abstract

Il contributo ha per oggetto il matrimonio tra Ottaviano e Livia Drusilla, nel 38 a.C. L’obiettivo che ci si propone è ricostruire lo scontro propagandistico che maturò in relazione a queste nozze per le loro implicazioni negli equilibri politici del tempo, in via di trasformazione. Le due parti che si fronteggiarono furono da un lato Antonio e Sesto Pompeo, che temevano di perdere autorevoli sostenitori, e dall’altro Ottaviano e i suoi nuovi alleati politici, gli esponenti dell’aristocrazia senatoria. I temi di questa contrapposizione si possono evincere dalla tradizione storiografica filottavianea ma anche dai lacerti della voce di Antonio e Pompeo sopravvissuti nella letteratura. La parte avversaria contestava a Ottaviano genericamente la disinvoltura della sua condotta in ambito amoroso-sessuale e specificamente la violenta sottrazione della moglie a Nerone e la fretta delle nuove nozze. Il giovane Cesare replicava attraverso alcuni precisi argomenti, intesi a giustificare le sue scelte e a individuare in Nerone, il primo marito di Livia che aveva volontariamente ceduto la moglie, un modello per i nobiles potenziali suoi futuri sostenitori politici. Gli argomenti specifici chiamati in causa da Ottaviano erano la volontà di Nerone di cedere la moglie, il destino deciso per il figlio di cui Livia era in attesa al tempo del matrimonio, il favorevole pronunciamento dei pontefici in merito alle nozze. A fine giustificativo fu probabilmente enfatizzata anche la memoria di un recente episodio, che con il matrimonio di Livia e Ottaviano presentava significative analogie e che venne recuperata ‘a posteriori’ come un modello: le nozze tra Marcia e Ortensio. Questo matrimonio, che maturò all’interno di due clan aristocratici, fu celebrato con l’avallo del marito della matrona, Catone, mentre Marcia era in attesa di un figlio; inoltre a sua volta scaturiva primariamente da considerazioni di ordine politico. Le nozze di Livia e Ottaviano in seguito assunsero anch’esse la valenza di modello legittimante per altre unioni matrimoniali: il principe Caligola attraverso i suoi tre matrimoni, in cui come Ottaviano sottrasse le mogli ai precedenti mariti e nel caso di Milonia Cesonia sposò una donna già incinta, esplicitò un richiamo proprio alle nozze di Ottaviano e Livia per presentare il suo principato come esemplato sul modello dell’agire dell’erede di Cesare, in particolare nei primi anni dell’attività politica di quest’ultimo.
2016
Entre mots et marbre. Les métamorphoses d'Auguste.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
02 rohr vio.pdf

accesso aperto

Descrizione: Articolo
Tipologia: Versione dell'editore
Licenza: Accesso libero (no vincoli)
Dimensione 2.06 MB
Formato Adobe PDF
2.06 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10278/43235
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact